GLI STRADIOTI "PALICARI" LA LORO ORIGINE E PROVENIENZA

Tra le truppe più celebrate della Repubblica, ebbero il loro momento di gloria nel XVI secolo (epoca di Cambrai, per intenderci) e tanta era la loro fama truce anche tra gli avversari, che questi, racconta anche il Sanudo, scappavano in rotta, quando venivano caricati. Specie la cavalleria pesante li temeva, tanto che per farlo, si toglievano l'armatura e abbandonavano i destrieri.
Gli stradioti, spesso non facevano prigionieri per il riscatto (era una regola di guerra), tagliavano le teste, alla turca, da cui avevano imparato la ferocia,  e pretendevano da Venezia, di esser pagati un tanto a cranio.
Essi, scrive Ennio Concina, sotto San Marco continuavano in realtà una propria guerra contro l'invasore mussulmano, ed erano greci, illirici, slavi e dalmati.
Nonostante la massima parte fossero greci, numerosi erano anche gli albanesi che combattevano alla stradiota. Il termine deriva infatti dal grego "stratiotai", guerrieri, e Stradioti palicari, come eran appellati, significa "Valorosi guerrieri".
albanesi di Lucania, con i costumi del loro arrivo in Italia

Sicuramente troviamo Stradioti di origine istriana o dalmatina: Nicolò da Nona, co li soi 100 cavali da Zara al costume deli Stradioti (Sanudo), Slavi, come il conte croato Xarco Drasoevich, assoldato nel 1499 con cavali 100 de Stradioti , italiani, persino, come i 200 tra balestrieri e stradioti italiani citati citati sempre dal Sanudo nel 1497, o i veneti, patrizi di nascita, Zorzi fuggiti alla prigionia, i quali chiedono ed ottengono dal Senato di militare alla greca "ai dò da Cha' Zorzi fiziti dai Turchi, qualli vogliono militar alla Stradiota, ducati 12 al mese d eprovision e taxe de due cavalli tempore pacis, et tempore belli li sia provisto de Conduta secondo parerà al Colegio".


I Capitani di Compagnie di Stradiotti, normalmente si presentavano al Senato per essere aceptadi agli stipendi della Signoria assieme ai propri uomini. Eran passati in rivista al Lido e poi si decidev aper votazione.

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