L'ASSEDIO DI FAMAGOSTA, UN FILM MAI REALIZZATO
Una tragedia epica, che però pose le fondamenta per la riscossa di Lepanto, e il martirio di Marc'Antonio Bragadin, di Astorre Baglioni, di tanti altri trucidati e torturati, non fu vano. Anche se certa storiografia radical chic cerca di sminuirne il valore, a Lepanto Venezia e l'Europa, il papa, quindi il mondo cristiano e cattolico di allora, fermarono l'espansionismo islamico, almeno via mare.
Ora mi chiedo come mai nessun film sia stato girato, eppure l'evento è ben più rilevante della tragica epopea di un Braveheart qualsiasi. Io me lo spiego per due motivi, uno è l'ignoranza della storia europea da parte dei mass media americani, l'altro è il fatto che gli anglosassoni (la cui cultura è protestante) mal digeriscono che il mondo cattolico abbia salvato la civiltà occidentale.
Eccovi intanto una breve cronistoria dell'assedio di Famagosta.
Comandanti veneziani:
Marcantonio Bragadin, Capitano generale di Famagosta.
Astorre Baglioni, comandante militare della piazza di Famagosta.
Alvise Martinengo, comanda la difesa del Rivellino.
Piero di Mont’Alberto, comanda il forte Moratto.
Lorenzo Tiepolo, Capitano di Paphos.
11 settembre 1570 Mustafa Lala Pascià*, comandante delle forze ottomane, fa recapitare a Bragadin la testa di Niccolò Dandolo, luogotenente di Nicosia, insieme ad una richiesta di resa.
22 settembre 1570 il blocco di Famagosta è completo**.
26 settembre cominciano i bombardamenti.
6 ottobre La contessa Amalda da Rocas dà fuoco alla santabarbara della nave che doveva condurla schiava a Costantinopoli insieme ad altre donne catturate a Nicosia. Secondo altra versione questo episodio è attribuito a una nobildonna veneziana di nome Belisandra Maraviglia, vedova di Pietro Albini, il cancelliere di Cipro, ucciso durante l'assedio e sorella di Giovanni, segretario del Senato veneziano.
7 ottobre Arrivo di una fregata al comando di Fassidonio Candioto con notizie della flotta.
24 gennaio una flottiglia di 13 galee e 4 navi da trasporto al comando di Marco Querini forza il blocco e sbarca 1700 uomini e 150 cannoni, viveri e munizioni al comando del capitano Alvise Martinengo. Querini consegna a Bragadin anche alcuni prigionieri turchi catturati sulla via del pellegrinaggio alla Mecca.
Fortemente irritato da questo episodio, il sultano Selim II rimuove l'ammiraglio Piyale Pascià dal comando della flotta e lo sostituisce con Müezzinzade Alì Pascià.
19 maggio comincia il cannoneggiamento praticamente ininterrotto che durerà 72 giorni.
22 maggio Arrivo di una fregata (probabilmente sempre al comando di Fassidonio). Il Bragadin invia una disperata richiesta di aiuto.
21 giugno una mina apre una breccia nel bastione dell’Arsenale (Dijambulat). Sei assalti generali in cinque ore vengono ricacciati.
22 giugno Arrivo di una fregata che annuncia il prossimo arrivo di soccorsi.
29 giugno una mina apre un’altra breccia nel Rivellino. In sette ore i difensori respingono sei assalti generali.
9 luglio il capitano Roberto Malvezzi, per fermare l’assalto dei turchi, dà fuoco alla santabarbara del Rivellino. Con lui saltano in aria 300 fanti veneziani.
14 luglio nuovo furioso assalto al Rivellino. Baglioni ne fà saltare il fianco sinistro che era ancora in piedi e vi seppellisce i turchi.
17 luglio Ordine del Bragadin di murare le porte.
19 luglio ultimo rapporto del Bragadin al governo della Repubblica, trasmesso da una fregata inviata a Candia.
29-31 luglio attacco generale che dura ininterrotto per 48 ore. La sera del 31 una mina fa saltare il bastione dell’Arsenale, muore anche il figlio di Mustafà Lala (Siliato).
1 agosto viene inviata dai turchi la proposta di pace
4 agosto Baglioni firma la capitolazione e i turchi entrano in città.
* "Lala" in turco significa guardiano. Il vizir portava questo soprannome perchè era stato il tutore del sultano Selim II (1566-1574).
** In realtà i turchi non riuscirono mai a bloccare del tutto il porto. Navi veneziane vi entrarono e uscirono praticamente fino alla fine.
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