7000 EROI DI FAMAGOSTA, CONTRO 200MILA TURCHI,


Scrissi un tempo che ogni popolano, ogni donna della città fortezza furono degli Eroi a cui tutto il mondo occidentale dovrebbe inchinarsi, per quanto fecero, immolando le loro vite per la loro e nostra libertà. La strage delle difese di Bragadin tra l'orda mussulmana fu enorme, e a loro l'infido Lala Pascià pareva volesse fornire l'onore delle armi e un salvacondotto. Ma le cose andarono diversamente, tale era la rabbia e la frustrazione che il Comandate musulmano aveva cumulato, perdendo anche un figlio nell'ultimo assalto. Ecco i numeri:

Famagosta è difesa da settemila uomini e da 500 bocche da fuoco. Le fortificazioni, opera del celebre architetto Girolamo Sammicheli (1550-1559), sono frutto delle più avanzate concezioni belliche (cfr. la voce Famagosta).
Per spaventare i difensori Mustafà Pascià invia a Famagosta, racchiusa in una cesta, la testa del governatore di Nicosia, Niccolò Dandolo. Ma il Capitano Generale di Famagosta, Marcantonio Bragadin, di antico e nobile casato veneziano, non s’impressiona, respinge ogni intimazione di resa e dà tutte le disposizioni necessarie per quella lunga ed eroica resistenza “che resterà sempre monumento di gloria negli annali militari”. Bragadin ed i suoi uomini sono convinti che Venezia non li lascerà in balia del turco e che, prima o poi, arriveranno i sospirati e promessi soccorsi.

Un esercito di 200 mila uomini l’assedia per via terra, una flotta di 150 navi per via mare. I turchi hanno completato l’accerchiamento della città fino ad un tiro di cannone. Sulle alture circostanti millecinquecento cannoni ed alcuni obici giganteschi tengono sotto il loro micidiale tiro sia la fortezza che i quartieri cittadini; invano i veneziani cercano di salvare i piu’ importanti monumenti e le chiese, ricorrendo a “travate di sostegno e cumuli di sacchetti di sabbia”: tutto crolla o brucia irrimediabilmente e la popolazione, terrorizzata, si rifugia nella fortezza aggravando la già precaria situazione dei combattenti. Tra gravi privazioni e sofferenze - scarseggiano viveri e munizioni - passa così l’inverno 1570.

Commenti

  1. Bene Milio, grazie per questo tuo resoconto.
    Penso sia facile per tutti fare un confronto tra la forza d'animo e la consapevolezza dei 7000 eroi di Famagosta, Marcantonio Bragadin in testa, e il calabraghismo che possiamo assistere al giorno d'oggi. Due mondi, opposti l'uno all'altro.

    RispondiElimina

Posta un commento