I SOLDATI MUSULMANI AL SERVIZIO DEL LEONE DI S. MARCO
La repubblica marciana fu governata da una aristocrazia particolare, mercantile, e quindi mossa anche da una visione utilitaristica, ma pure sempre al servizio di ideali forti e principi a cui si doveva e poteva sacrificare la propria vita. La fine eroica di tanti personaggi veneti (Bragadin è il più famoso) è lì a dimostrare tutto questo. Ma quando Venezia si trovò a governare territori la cui composizione etnica era mista, fin che non intervenne un interdetto pontificio, essa non esitò ad utilizzare anche truppe arruolate tra i musulmani (nazionali e non). Lo storico Concina ce ne parla.
TURCOPOLI i Giannizzeri veneziani.
Nel Cinquecento, il Provveditor ai Cavalli Leggieri, si diceva, aveva tra le sue incombenze l'occuparsi di Turcopoli e Cappelletti.
Sotto il nome turcopoli, etimologicamente "figli di Turco", i Bizantini comprendevano una propria Milizia quasi esclusivamente composta di Orientali arabi di Siria, Turchi, Armeni, Persiani, talora Africani, ed infine sanquemisti Greco-orientali.
Come composizione di fondo ci troviamo di fronte al parallelo cristiano dei Giannizzeri, La denominazione specifica di Turcopoli risalirebbe al secolo undicesimo.
I Turcopoli dei veneti corrispondono approssimativamente alla milizia bizantina già detta, di cui mantennero in vita se non la tradizione, almeno il nome, benché con questo Venezia e gli altri stati europei designino generalmente i militi greco-turchi o latino-turchi.
Nel 1514 li troviamo attestati per Cipro, impegnati nella difesa dell'isola, da corsari turchi, ancora nel 1542.
Quanto al modo di combattere o armamento non differiscono in maniera alcuna dagli stradiotti di cui siè parlato a lungo, eccetto che per l'uso della mazza di combattimento (propria ai balcanici ndR).
Poco sopra dicevamo anche di gente di origine albanese al servizio tra le milizie stradiotte.
Con la fine del XVI secolo, poi, di Turcopoli non si farà più menzione.
Da "Le trionfanti armate venete" Ennio Concina Filippi Ed. Venezia
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