IL CONGRESSO USA SI INCHINA AL PALLADIO, PADRE DELL'ARCHITETTURA AMERICANA


Palladio non ha certo bisogno di presentazioni e di epiteti. Per noi veneti poi è sinonimo di architettura. Ma a quanto pare non solo per noi. Persino oltreoceano la sua grandezza è riconosciuta a tal punto che il 111º Congresso degli Stati Uniti d’America ha dichiarato Andrea Palladio «Padre dell’architettura americana». E ciò anche in considerazione del fatto che «i monumenti architettonici americani ispirati sia direttamente sia indirettamente dagli scritti, dalle illustrazioni e dai progetti di Palladio formano una grande e inestimabile parte dell’eredità culturale della Nazione» e che «I Quattro Libri dell’Architettura» fornirono ispirazione per molti dei grandi edifici classici americani dei secoli XIX e XX, nel periodo noto come il Rinascimento Americano». Tra questo edifici citiamo la White House (1793-1800) firmata da James Hoban; la villa di Monticello (Charlottesville, Virginia) tenuta di Thomas Jefferson (terzo presidente degli Usa) da lui disegnata; la «John A. Wilson Building», sede governativa del District of Columbia.


Lo scorso 6 dicembre, con una Risoluzione Congiunta votata unanimemente dai due rami di Camera e Senato, è stata messa nero su bianco una dichiarazione di principio che rappresenta un riconoscimento nonché una riconoscenza nei confronti della cultura italiana, ma soprattutto dell’autore di villa Capra detta la «Rotonda» a Vicenza e della «Malcontenta» a Mira, delle chiese veneziane del Redentore e di S. Giorgio Maggiore, e di villa Barbaro di Maser (Treviso), dove morì il 19 agosto 1580. L’autorevole documento è lo strumento con cui il Congresso si esprime su temi di primario interesse nazionale, che non abbiano fini legislativi.


La Risoluzione non manca di riconoscere esplicitamente il ruolo fondamentale avuto per la divulgazione nel mondo della figura e dell’opera di Palladio da parte del Comitato Nazionale Palladio 500 anni e del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza - nell sede del quale il documento ieri è stato presentato ufficialmente alla stampa - insieme all’Istituto Italiano di Cultura negli Usa e diverse Istituzioni Americane. L’iter che ha portato alla redazione dello storico Atto ha visto coinvolti i curatori italiani ed esteri della mostra «Palladio 500» che sta girando il mondo (fino al 31 gennaio sarà al National Building Museum di Washington, dopo essere stata a New York; sarà poi a Montreal e a Pittsburg).


La risoluzione è stata presentata dal deputato democratico del New Jersey Bill Pascrell il 25 marzo, affiancato - nel passaggio al Senato - dal senatore repubblicano del Wyoming, Mike Enzi, ed insieme a loro ha contribuito l’Ambasciatore d’Italia a Washington, Giulio Terzi. Nelle premesse, la Concurrent Resolution 259 ripercorre la vita e le opere del Nostro: «Considerato che nel 2008 ricorreva il 500º anniversario della nascita»; (...) «che Andrea Palladio nacque a Padova come Andrea di Pietro il 30 novembre 1508»; (...) «che nato di umili origini, fece pratica da scalpellino nei primi anni della sua vita»; (...) «che sotto la protezione del conte Giangiorgio Trissino (1478-1550), Palladio studiò architettura, ingegneria, topografia e scienze militari quando aveva circa venticinque anni»; (...) «che nel 1540 il conte Trissino lo ribattezzò “Palladio”, un riferimento alla sapienza di Pallade Atena così come alla forma italiana del nome dello scrittore romano del IV secolo, Rutilius Taurus Aemilianus Palladius»;(...) «che i progetti di Palladio per opere pubbliche, chiese, palazzi e ville sono reputati fra gli esiti architettonici più rilevanti del Rinascimento italiano»;

 
(...) «che l’insieme degli edifici tuttora esistenti di Palladio è inserito nella World Heritage List dell’Unesco»; (...) «che il trattato di Palladio, I Quattro Libri dell’Architettura, è la più influente pubblicazione d’architettura mai prodotta e ha determinato gran parte dell’immagine architettonica della civiltà occidentale»; (...) «che Thomas Jefferson chiamò I Quattro Libri dell’Architettura di Palladio la «Bibbia» della pratica architettonica e adoperò i principi di Palladio fissando standard duraturi per l’architettura pubblica negli Stati Uniti e costruendo il proprio capolavoro, Monticello»; (...) «che gli edifici più rappresentativi della nostra Nazione, compresi il Campidoglio degli Stati Uniti e la Casa Bianca, riflettono l’influenza dell’architettura di Palladio attraverso il movimento anglo-palladiano che fiorì nel XVIII secolo».
Una grande soddisfazione è stata espressa da Amalia Sartori, presidente del Comitato per le Celebrazioni e del Cisa “Andrea Palladio”: «Non credo siano molti i precedenti di un simile riconoscimento all’arte italiana da parte del Congresso degli Stati Uniti». Per il sindaco Achille Varati, «questo evento segnerà una svolta per Vicenza, città che tende ad essere chiusa e avrà così un’occasione per aprirsi al mondo».
articolo di Fiorenza Conti per www.tribunatreviso.it

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