IL LEONE DI MONFALCONE E IL FULMINE CHE COLPI' I FRANCESI


NON TUTTI LO SANNO, ma Monfalcone era veneta, città di confine fedelissima a san Marco, tanto che quando, alla caduta di Venezia, nel 1797, nella cittadina alcuni notabili pare volessero trattare con l'Austria, la popolazione fece una sommossa, per restare veneta. Sembra impossibile oggi, ma quello era il sentimento dei monfalconesi. Ne parlò con ogni riferimento storico, il compianto Luigi Tomaz, in un suo bel libro. Ma qui vi narro, attraverso la lettera di un lettore di "Fogolar furlan" le vicissitudini del Leone della piazza. 
l'ex sede del Governo veneto a Monfalcone

Nel 700 la città di Capodistria diede in regalo al comune di Monfalcone un leone  marciano in occasione della ricostruzione del Duomo, come addobbo per la città. Tale statua venne postasu una colonna in Piazza Grande, chiamata anche colonna infame, dove venivano legati i malfattori esposti alla berlina. 
Con l'occupazione napoleonica la prima cosa che fu fatta, fu d togliere il Leone per mettere l'asta della bandiera francese. Ma ci fu un grosso temporale e un fulmine sacricò la sua energia sull'asta e la danneggiò in maniera irrimediabile, tale da impedire l'alzabandiera della truppa francese. 
All'arrivo degli austriaci dopo la fuga dei francesi, il Leone venne depositato nell'edificio del Consiglio cittadino (odierno municipio) dove rimase molti anni. 
La colonna fu abbattuta e tale rimase per molto tempo, ma la base, intatta, vene riutilizzata a lanterna a quattro braccia per illuminare la piazza. 
-il Leone venne riutilizzato e messo sopra la fontana "dietro la fossa", il canale che circondava la città dove rimase fino alla fine dell'800, quando un ubriaco ruppe con un martello le ali, danneggiandolo in modo significativo.
Il Leone venne quindi posto in un magazzino del Comune. 
La fontana venne trasferita ad Aris (area Poma). Negli anni '80 circa, il leone venne riutilizzato e posto dietro il duomo sopra la coppia della fontana chiamata oggi Poma. Venne poi tolta dall'amministrazione e messa a restauro. Attualmente il leone è depositato dietro il palazzetto Veneto in attesa di un decoroso restauro. 

Lettera del cav. uff. Alberto Querci della Rovere



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