I VENETI SONO I PIU' CELTI TRA I CONTEMPORANEI? UNA IPOTESI AFFASCINANTE
Villaggio celta che potrebbe esser benissimo un villaggio veneto |
In un blog molto interessante ho trovato esposta questa affascinante tesi, suffragata da indizi importanti, legati alla loro lingua antica e anche alla toponomastica. La cosa mi intriga parecchio per cui ve la giro. Noterete che studiosi di tutta Europa si sono applicati a spiegare le nostre antiche origini, collegandole al suo centro, con la civiltà dei campi d'urne a cui anche i Celti erano collegati Buona lettura. Cara Tania Venturelli non ci scappi, sei Veneta pure tu, veronese. :D
I Veneti sono i più "Celti" tra i contemporanei?
A questo punto tocca a noi fare delle osservazioni e provare a dimostrare una tesi della quale siamo più che convinti.
Che i Veneti siano un antica popolazione indoeuropea stanziata nella pianura veneta è pacifico; pero è altrettanto pacifico che il popolo dei Veneti che abitava la penisola di Bretagna e che fu vinto da Cesare, fu da questi descritto come una tribù celtica e che fosse di stirpe celtica nessuno lo ha mai messo in dubbio.
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Un altro argomento che va puntualizzato e il concetto di "stirpe illirica", alla quale molti studiosi attribuiscono i Veneti: le così dette stirpi illiriche potevano essere tutto: doriche, celtiche, germaniche e slave, poiché si riferivano esclusivamente alla localizzazione geografica, sita fra il Danubio e l’Adriatico; una "razza illirica" come tale, non e mai esistita! Quanto all’uscita di Montanelli ("Dante e il suo secolo" - Rizzoli) di vedere nei Veneti una tribù germanica, ciò a prima vista può anche stupire; ma poi risulta giustificata dal fatto che il paleoveneto, proprio come il latino, presenta una rimarchevole affinità col germanico, specie nella costruzione del periodo. Per esempio: il veneto forma l’accusativo del pronome personale "mego" secondo il nominativo "ego", in ciò corrisponde perfettamente al germanico - gotico "mik", antico alto tedesco "mih". La radice pronominale "selbo" si incontra soltanto tra i Veneti e i Germani: la doppia posizione ritorna in entrambi i linguaggi, veneto "sselboi", "sselboi" ( = "sibi ipsi’) sta accanto all’alto tedesco "selb", "selbo". Il veneto "veno" accanto a "veso", corrisponde alla formazione gotica parallela di "seins", "suo" e di "sui proprio" (4).
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Secondo la maggior parte degli storici che sino ad ora non hanno trovato che pochi contraddittori, solo dal V° secolo a.C. i Celti emergono dalla preistoria come entità etnica riconosciuta. E prima? Theodor Mommsen e Georges Dumezil sono di ben diverso avviso. Questi due insigni studiosi non sembrano avere dubbi che si possa parlare di Celti anche a proposito di quegli invasori nordici che conquistarono l’Italia nel corso dei due primi millenni: in particolare essi ipotizzano l’esistenza di un gruppo italo - celtico, strettamente imparentato con il gruppo indo - iranico che conquistò la Persia e l’India.
Anche per noi i paleoveneti sono dei protocelti ed allo stato attuale, assieme agli altri Padani, ai Francesi ed agli Irlandesi, costituiscono ancora il popolo che possiede la più alta percentuale di sangue celtico. In effetti, salvo infiltrazioni germaniche che non hanno alterato granché il carattere etnico di queste popolazioni, anche perché non si è trattato di un vero e proprio meticciamento, i Veneti hanno potuto mantenere inalterati per millenni le loro peculiarità somatiche e spirituali.
Non siamo certo stati i primi a sostenere la teoria sulla celtitudine dei Veneti, poiché già da tempo la scuola germanica la dava per scontata; citiamo tra i tanti l’antropologo tedesco Otto Reche (5): "Veneter und norditalienische Gallier werden heute nicht mehr zu den Italikern gezählt, sondern als keltische Gruppen angesehen, die Veneter von manchen auch als Illyrer..." (=I Veneti e i Galli dell’alta Italia non vengono oggi più ascritti agli Italici, ma a gruppi celtici, i Veneti da alcuni anche gli Illirici…"
Pure lo storico cecoslovacco Jan Filip attribuisce carattere celtico "almeno a quella parte di popolo veneto che praticava la sepoltura in campi d’urne": ora e un fatto storicamente accertato che il nome di Veneti accompagna tutti i movimenti del popolo dei campi d’urne dalla foce della Vistola (Wenedi) (6), fino alle rive dell’Atlantico (Galli Veneti, Veneti della Loira).
Scrive Franz Altheim: "Ad ogni modo si può dire che qualunque estensione possa avere avuto questo nome etnico (:dei Veneti), e certo che esso e legato con l’espansione dei campi d’urne". E d’altra parte la maggior parte degli storici indicano nei Celti i portatori più tipici della civiltà dei campi d' urne centroeuropei, per cui questa, da sola, sarebbe la lapalissiana dimostrazione dell'equazione: Veneti = Celti!
Anche gli studi sulla preistoria del Veneto compiuti da R. Battaglia, il quale ha visto una stretta affinità tra i paleoveneti e le contemporanee popolazioni di Hallstatt e della Carniola ci hanno sorretti nella nostra convinzione sulla celtitudine dei Veneti, oltre ad alcune osservazioni che balzano agli occhi di ogni ricercatore che cerchi un approccio non prevenuto alla questione.
Attraverso due DNA test Ancestry.com e 23 x
RispondiEliminaE risultat che io sono del 9% di origine irlandese, inglese 7%, svedese 3%, tedesca e francese...e solamente 44.5% dell'Italia del nord. Mia sorella ha quasi lo stesso ma ha anche 1% yakuti (mongoli).
Siamo rimaste scioccate dato che siamo 100×100 venete.
Beh Strabone sarebbe contento dato che i Veneti li descrive simili ai Germani, alti e biondi, le donne tendenti alla pinguedine. E' chiaro che il Dna nei millenni seguenti si è mischiato con quello italico, da questo "inquinamento" abbiamo il risultato tuo. Ma direi che i Veneti, di cultura aperta, hanno saputo mantenere il proprio humus originale di tradizioni e la maniera di vedere il mondo. Grazie per il contributo interessante.
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