IL BOOM DEL TESSILE NEL '500. DAZI BASSI E LAVORO AI POVERI
Frederic C. Lane ci descrive in poche righe il boom dell'industria laniera e della seta. limitandone il discorso alla nostra Capitale. In realtà Venezia sviluppò il tessile in città per i tessuti più pregiati, ma il grosso della produzione sia della materia prima (Belluno) che della fabbricazione, ebbe la sua sede nell'Entroterra. Le Provincie furono divise in veri e propri 'distretti industriali' ante litteram e Padova, Vicenza, Verona, si specializzarono in settori specialistici. A Padova, ricordo di aver letto, a fine '700 si esportavano decine di migliaia di calze, berretti e coperte con le navi veneziane. Con questa premessa riporto lo scritto dello storico: che precisa, tasse basse alle industrie per dar lavoro alla gente.
Venezia era stata un centro di distribuzione, più che di produzione di laneria. Ma con le quelle d'Italia della prima metà del '500, le città italiane furono messe a ferro e a fuoco, rovinando i commerci e gli artigiani furono costretti a trovare spesso, lidi più sicuri. Molti si portarono a Venezia che non era mai stata invasa, e con le sue vie fluviali e marittime, garantiva rifornimenti sicuri.
Mentre a Firenze e nella Lombardia la produzione di panni decadde, a Venezia passò d'un balzo d ameno di 2000 pezze nel 1516 a oltre 20.000 nel 1565. Le tariffe doganali e le leggi marittime relative all'importazione di lana greggia furono rese più miti al fine, dicevano le leggi, che vi fosse lavoro per la povera gente che dipendeva da quell'industria per il proprio sostentamento. La crescente produzione laniera spagnola fece della Spagna anziché dell'Inghilterra la principale fonte di rifornimento.
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merletto veneziano portato in Francia da Caterina de' Medici |
L'impetuoso sviluppo dell'industria laniera fu il fattore principale della crescita industriale veneziana durante il Cinquecento e il massimo propulsore della sua espansione demografica, ma non già l'unico.
Nello stesso periodo l'industria della seta triplicò almeno il numero degli addetti, e venne al secondo posto dopo la lana: alla fine del secolo XVI c'erano a Venezia più setaioli che carpentieri e calafati.
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