NEL 1775 NASCE IL "REGGIMENTO VENETO ALL'ARTIGLIARIA"


STORIA DEL REGGIMENTO DI ARTIGLIERIA nascita organizzazione e uniformi

Resi consapevoli che dei cannonieri part time come erano i bombardieri  non eran più adeguati ai tempi moderni, i governanti veneti si rivolsero a esempi esteri coma la Prussia, l'Austria e l'Inghilterra. Fu ingaggiato il coll. Jacob Pattison, inglese, il quale diede vita al primo reggimento di artiglieria moderno. Un altro suo compatriota, il Dixon, si occupò invece di riorganizzare il Genio militare.

La fase di organizzazione si concluse nel 1775, dopo cinque anni, e fu pubblicato il primo regolamento "Ordini militari per il regggimento degli Artiglieri" che derivava dall' ordinamento riguardante la fanteria pubblicato decenni prima dallo Schenburg che aveva recepito a sua volta le regole per l'ariglieria scritte dal conte Antonio Stratico.

Il reggimento venne articolato in dodici compagnie; sei di esse eran destinate al Levante e al Golfo, tre alla Terraferma e tre in Dalmazia. Tali destinazioni erano a tempo determinato, in modo che si dava il cambio ai militi nei presidi più lontani e scomodi.


La media degli effettivi per compagnia era di 55 uomini, esclusi musicanti e ufficiali e ogni compagnia dislocata era comandata da un Maggiore (Sergente Maggiore era il termine veneto) o un Tenete colonnello. Questi "artiglieri regolati" per il fatto della maggiore esperienza nell'uso dell'artiglieria avevano diritto d'ispezione e maggiore rango rispetto ai Bombardieri comuni.
allievo uffizial  di artiglieria di Verona.

Il colonnello teneva "il Libro del Reggimento" in cui doveva annotare le relazioni semestrali  dei comandanti di Compagnia circa i meriti e demeriti degli artiglieri, e dei bassi Uffiziali, comprese le relative mancanze o punizioni.
Nel "Registro dei Bersagli" era invece riportato ogni tipo di esercizio con le armi o cannoni, l'elenco dei partecipanti e i nomi dei primi tre classificati.

UNIFORMI



Il cannoniere doveva indossare una divisa di panno grigio, che dal 1780 diventerà blu, con i risvolti neri di panno, come il "collarin", chiusa da 12 bottoni. Calzoni, al ginocchio, di colore grigio e calze bianche coperte da "stivaletti"(ghette) nere.
Si usavan due tipi di copricapo, per la caserma il tricorno per le esercitazioni un caschetto a calotta di cuoio nero con la finta visiera fregiata d'oro e una cresta di piume bianche con paranuca.


La stoffa veniva fornita dalle industrie tessili di Schio, Castelfranco ed Alzano, e portava impressa la scritta "Panno militar veneto" prima di esser inviata ai depositi di Venezia.
Veniva eseguito un modello dell'uniforme, il quale era poi inviato ai Colonnelli o Maggiori comandanti di reggimento.

ARMI

Fucili fabbricati a Gardone val Trompia e i primi cannoni con anima d'acciaio  con i relativi "letti" munizioni e attrezzi prodotti da una ditta bergamasca. Il collaudo delle armi era eseguito al Lido, a spese delle ditta produttrice.





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