IL CONTROLLO DEL PIAVE E LA SERENISSIMA IN UN CIPPO
di Don Floriano Pellegrini
L'IMPIANTO ATTUALE ricostruito dopo le distruzioni della guerra, nel 1926 |
Non molto tempo fa, il prof. Francesco Pordon ci ha scritto: « Ho visitato l'impianto di regolazione delle acque sul Piave a Fener. E' una storia, quella di questo impianto, che risale almeno al Quattrocento.
E' stato stimolante apprendere che i Magistrati alle Acque della Repubblica castigavano con quattro mesi sulle galee quei proprietari di mulino che rubavano l'acqua agli altri. All'ingresso dell'impianto ed in bella mostra c'è un cippo del 1585 recuperato dalle sabbie del Piave. Vi è scritto:
MOLTI CHE VARDA E POCHI SE NE INTENDE DAPOI FATO MOLTI VOL DAR LA MENDA MDLXXXV (molti guardano ma pochi se ne intendono, dopo che il lavoro è stato fatto vogliono suggerire le correzioni 1585)
« La frase è stata trascritta dall’ing. Marco Moretta, che ha aggiunto:
“Potevano ben permettersi di scrivere queste frasi sulla pietra, gli ingegneri e i magistrati veneziani di quel periodo! Si pensi che Venezia aveva da pochi anni condotto vittoriosamente la guerra contro i Turchi e la battaglia di Lepanto (1571) e aveva subìto l'incendio disastroso del Palazzo Ducale (1577), in cui venne distrutto anche il dipinto La battaglia di Cadore di Tiziano: quindi era in serie difficoltà economiche.
Eppure aveva grandi progetti e altrettanta volontà di realizzarli; e così costruì, a partire dal 1582, le Procuratie (le due grandi ali di piazza davanti San Marco), eresse il ponte di Rialto in pietra, su progetto di Da Ponte, dal 1588 al 1591, ed iniziò la grande opera delle Fondamenta Nove, sul lato nord della città (dopo il 1589), dove arrivavano le zattere dal Cadore. Onore al merito” ».
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