IL MASSACRO DELLE CERNIDE NELLA GUERRA DI GRADISCA


Molta parte della truppa arruolata come fanteria, nel conflitto di Gradisca (1616-17), era costituito da fanti non professionali (le Cernide) provenienti dal padovano. La loro poca professionalità e scarsa motivazione,  fu causa del ripiego delle linee venete durante l'assedio alle mura di Gradisca, allora imperiale. 
Eccone un bel resoconto preso dal libro di Ivone Cacciavillani dedicato alla Milizia territoriale. 

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..Convinta che la crescente minaccia dei pirati uscocchi traesse addirittura incoraggiamento da Vienna, Venezia mise in stato di guerra le sue truppe di stanza lungo il confine friulano, comandate dal valoroso generale Pomponio Giustiniano.
I primi scontri ebbero fortuna e Venezia si trovò a cingere d'assedio la piccola città di Gradisca, ben addentro al territorio nemico. Il contrattacco non arrivava perché l'Arciduca confidava nelle trattative più che sulle armi...

La guerra continuava e accanto ai reparti speciali (artiglieri e guastatori per la "guerra delle mine": scavo di gallerie sotto le mura per farle saltare con cariche di polvere da sparo accumulate nei fornelli; (una tecnica di cui diede gran prova Morosini alla fine del secolo). C'era bisogno di reparti che riempissero le trincee scavate intorno alle mura per mantenere lo stretto assedio che impediva il passaggio di ogni rifornimento. 
"Poco peso davan gli arciducali a queste operazioni, perché la piazza era presidiata da mille dugento uomini e sapevano consistere l'esercito veneziano in soli dodicimila fanti, gente per la maggior parte di nuova leva ed italiana. Ma quando ne videro battute le muraglie da 24 pezzi di artiglieria e in più luoghi rese guaste dalle mine scavatevi, incominciarono gli assediati a intenderne il pericolo e deliberarono di scacciare con vigorosa sortita il nemico dai posti occupati; lo fecero con tale impeto e di fronte e ai fianchi che uccise le guardie, penetrarono fino al primo ridotto delle batterie dei veneziani, e se questi non fossero stati sostenuti dalle genti di Lelio Matinengo, ne avrebbero sofferto ancor più grave discapito; vi rimasero disfatte quattro compagnie, vi morirono due capitani, uno ne venne fatto prigioniero".Fu quello che uno storico militare 8Hale) definì come il "massacro di Gradisca". 
Ecco il punto, i fanti "gente per la maggior parte di nuova leva ed italiana", erano appunto le cernide, inviate dalla "mostra" paesana a quella guerra di posizione, in cui si era convinti che fosse questione di mesi veder risolta la controversia... Cernide come riempitivo delle trincee, non per una guerra 'vera' di espugnazione della città e di conquista della città, che nessuno voleva. 

Anche dopo questa rovinosa sortita dell'estate del 1616, la guerra continuò: continuò ancor acon l'impiego delle cernide (gran parte padovane ndR) parallela alle trattative, fino alla pace di Madrid, in cui si stabiliva che:
espulsi dai luoghi marittimi gli Uscocchi, venturieri, stipendiati ed avventizi e tirate le barche da corsa a ripa, si bruceranno, lasciando illese le sole da traffico e commercio; ed allora i signori Veneziani finalmente restituiranno tutte le piazze, porti e luoghi occupati da  loro nella presente guerra. 

La terra maggiormente interessata all'invio delle milizie fu Padova. 




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