IL BRAVO IMPRENDITORE EBREO TUTELATO DA SAN MARCO
Oggi parliamo brevemente di Anselmo Gentili, ebreo, e della sua industria tessile che produceva schiavine, ovvero coperte di lana grezza, tanto che “in men di due anni” dopo aver consegnato oltre seicento schiavine per uso delle milizie del Lido ne aveva vendute altre tremila e trecento a privati, allo stesso prezzo, senza sovvenzioni pubbliche e tutele.
Allo scopo di difendere la sua attività tessile chiede il privilegio per altri otto anni per la sua industria,
come avviene per altri introduttori di nuove industrie. Infatti prima le coperte si dovevano importare
dall’estero, ed erano più care. Domanda anche l’esenzione dal dazio in uscita (da Venezia) per tutta
la sua produzione.
merletto veneziano del Settecento |
Qualche anno dopo, il Gentili si mette a produrre un altro tipo di coperte chiamate “amole” e la fabbrica si amplia ulteriormente. Altro lavoro per i telai aggiunti che richiedono operaie e operai i quali potranno sfamare così le loro famiglie.
Don Giovanni Battista Martini, parroco di San Simone, Venezia, conferma che il Gentili ha fornito
lavoro “da filare” ad oltre 80 femmine. Don Domenico Urbani, parroco di San Marcilian, parla di
oltre 100 tra uomini e donne impiegati stabilmente. Chiede quindi l’estensione dei privilegi concessi
precedentemente per le schiavine ance per la nuova produzione.
Mi pareva bello proporvelo, in periodi in cui, per il solo fatto di aprire una partita Iva, si è trattati da evasori potenziali criminali, nonché soffocati da un mare di tasse. Che crescono in proporzione alla gente salariata o impiegata nell’azienda a cui si offre un lavoro, quasi fosse una cosa da scoraggiare.
Sempre più orgoglioso di appartenere a questa Etnia .... !
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