SAN MARCO, LA CARITA' E I POVERI "VERGOGNOSI"

Ospedale dei Mendicanti

Pesco qualche riga da un grande saggio di Brian Pullan, sulla politica sociale della Repubblica Veneta.  Si parla di una categoria particolare di poveri a cui i Provveditori preposti permettevano la questua in pubblico con l'uso di una maschera e una mantella che li rendesse sconosciuti come identità, gesto di una delicatezza straordinaria, perché eran magar nobili, imprenditori, operai e artigiani a cui la sorte era stata avversa e la pena di mostrare le loro miserie attuali, sarebbe stata doppia rispetto a un povero nato povero da sempre. 

Gli anni tra il 1520 e il 1540 costituirono a Venezia un momento cruciale, nello sviluppo dell'assistenza ai poveri; erano stati istituiti gli Ospedali degli Incurabili e dei Santi Giovanni e Paolo (o dei Derelitti) e la Fraterna dei Poveri vergognosi. Quest'ultima, fondata nel 1537, continuò a funzionare per tutto il secolo, collaborando talvolta con i Provveditori alla Sanità.

Insieme al sistema assistenziale parrocchiale, contribuì alla eleminazione della mendicità, rendendola sempre meno necessaria.  Nell'aprile del 1570, ad esempio, i Provveditori alla Sanità trovandosi a fronteggiare le epidemie di tifo seguite alla carestia, cercarono di istituire organizzazioni per le cure mediche ai poveri, utilizzando la Farmacia di cui la Fraterna era titolare. Si fece appello a ai due Colllegi, dei Medici e dei Chirurghi-barbieri, perché prestassero gratuitamente assistenza medica nelle parrocchie, distribundo ricette che venivano poi controfirmate dai parroci, preparate al dispensario di Sant'Antonin.



Il termine poveri vergognosi INDICAVA nel suo significato più ristretto, persone di buona nascita o almeno cittadini, che rovesci di fortuna improvvisi, erano precitipitati in una situazione doppiamente penosa, perché essi non vi erano usi, si vergognavano a mendicare, e poteva perciò trovarsi in condizioni peggiori di altri che apertamente, e magari sfaciatamente, andavano mendicando.

Sulla fine del secolo l'attività della Fraterna aveva incluso anche gli artigiani e svolgeva la maggior parte degli svariti compiti che Gioberti, a Verona aveva affidato alla Compagnia della Carità.
Le povere familie di nobeli, cittadini et mercanti, cascate  in miseria per infortunii, et disgrazie del mondo "  occupavano ancora nel 1595 un posto predominante per  la maggior parte delle attività della Confraternità. All'inizio del 1608 i appresentanti della Fraterna riferivano come i lavoratori della seta e della lana si rivolgssero sempre più numerosi a loro per aver aiuto, nel corso del difficile inverno che aveva paralizzato la loro industria; la confraternita distribuiva anche cibo, combustibile, abiti, medicinali tramite dodici governatori che ogni giorno si recavano in due per ciascun sestiere a visitare malati ed altri casi pietosi. E accompagnavano l'aiuto anche con buoni consigli
aricordando a tutti di ringraziar il Signor Iddio, pregar per li benefatori, e principalmente per questo nostro Serenissimo Dominio, ed esser patienti nei travagli, haver cura delli filioli che vadino ad imparar la Dotrina Christiana,  e delle filiole grande che non caschino in erori, et viver christianamente, et alle frequenti devozioni, et impegnarsi in qualche virtuoso esercittio. 

NdR:Ma che sorpresa, questa Venezia "laica" feroce antagonista del papato! In realtà ad ogni piè sospinto vi era l'incoraggiamento del governo riguardo alla pratica religiosa, ritenuta lo strumento necessario per creare una società giusta e morale nella pratica di vita quotidiana. 

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