IL DIALETTO TRIESTINO E' VENETOMORFO, XE LENGUA VENETA

Il dialetto Triestino
Storia del dialetto Triestino

San Giusto a Trieste

Fino da quando la città era ancora rinchiusa tra le mura storiche e non era stata ancora dichiarata Porto Franco (18° secolo) a Trieste si parlava il tergestino, dialetto di tipo ladino, che si relazionava con i dialetti friulani della pianura, dai quali era separato dall'arcaica enclave veneta del dialetto bisiaco e dal gradese.

La fondazione della nuova città ebbe come conseguenza l'immigrazione di persone venute dal bacino del Mar Mediterraneo e dall'Impero Austro-Ungarico. Una fetta consistente di popolazione immigrata proveniva dal Friuli, dal Veneto, dall'Istria e dalla Dalmazia.

Fu in questo periodo che il tergestino diventò triestino. Il dialetto "veneto comune" (nella variante veneziana, nota in tutto l'Adriatico orientale, Mediterraneo orientale fino a Cipro, che Venezia utilizzava come lingua "franca" ) potrebbe essere stato scelto come tappa linguistica tra popoli di etnie diverse, oppure potrebbe essere stato il dialetto dominante degli immigrati. 

Il dialetto triestino si è differenziato maggiormente dal veneto nei secoli successivi. In quel periodo Trieste era la principale città di etnia italiana dell'impero, di conseguenza il dialetto triestino sostituiva completamente la lingua italiana in tutta l'Austria-Ungheria e veniva utilizzato anche in comunicazioni ufficiali.

Attualmente il triestino, a differenza di altri dialetti, non si è ridotto per diffusione nel corso degli ultimi decenni ed è conosciuto da quasi tutte le persone originarie della provincia o ivi residenti da lungo tempo. A questo proposito contribuisce forse la sua relativa somiglianza alla lingua italiana, che negli ultimi decenni si è andata progressivamente intensificando.

Esiste un certo numero di opere teatrali, poetiche o letterarie scritte in triestino, molte delle quali sono opera di Virgilio Giotti e Carpinteri & Faraguna (questi hanno scritto non proprio in triestino bensì in un dialetto che è un miscuglio di triestino e di istro-dalmato) . Inoltre si deve ricordare Nereo Zeper, che ha tradotto l' "Inferno" di Dante Alighieri in triestino e Dino Brezza, che ha creato il personaggio di Toio Bertoldo del quale sono state pubblicate più di duecento "avventure" in versi.

Classificazione del dialetto

Il triestino è un dialetto venetomorfo, quindi assimilabile alla lingua veneta, ma con proprie peculiarità.

Distribuzione geografica

Il dialetto triestino è parlato nella città di Trieste. Nei comuni limitrofi del Carso di lingua slovena è usato come lingua veicolare. Il dialetto veneto di Gorizia è considerato un’irradiazione del triestino piuttosto che del dialetto bisiaco, anche se questo è geograficamente più vicino.




In un canton del porto dormiva una batana,
el suo paron xe morto de più de una stimana.


Parenti no'l gaveva, sola la xe restada,

nissun no vol comprarla, i la credi scalognada.



La gente co passava no la ga mai badada,

perché la xe brutina e meza scortigada.



E pur per tanti ani fra piova e sventolade,

i gà pescado assieme, fazendo notolade.



Dopo levà la rede, d'argento la brilava,

colma de sardeline, che tute se squamava.



Ormai la xe per intrigo, fora i la gà portada,

do colpi sul fasciame, e po' la xe sfondada.



Però la xe contenta de esser in fondo al mar,

a nuvoli i sardoni vizin la va guardar.



Saria la giusta fine de tute le batane,

cussì le diventassi pei pessi tante tane!



  TULLIO PICCINI 

Trieste 1988

Commenti

  1. Ti me fa vegnar in mente do battue del comico triestin Angelo Cecchelin:

    Le donne xe come le vipere, bisogna saverle ciapar.
    (Le donne sono come le vipere, bisogna saperle prendere)

    In tribunale, il giudice all'imputato.
    Giudice: Ancora voi!? Ma non vi vergognate!? Venti anni che lavoro qui e venti anni che vi vedo sempre.
    Imputato: Non gavarò miga colpa mi, se Ela non ga fatto carriera.
    Non sarà mica colpa mia se Lei non ha fatto carriera.

    Me pare xe morto lassando tuto al'Istituto... E cossa el ga lassà? 8 fioi!
    Mio padre è morto lasciando tutto all'Istituto... Cosa gli ha lasciato? 8 figli!

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