NULLA SI SAPEVA DELLA CIVILTA' VENETICA, FINO A QUANDO...

la necropoli venetica di Mel, Bl che vi consiglio di visitare

Dell'origne dei Veneti, della storia del loro inizio non si sapeva nulla tranne le leggende mitologiche sull'origine comune di Roma e dei nostri antenati, fino a quando nel 1876 nello scavo per dei lavori agricoli , dei contadini non si imbatterono in due tombe con un ricco corredo.
E così, pian piano, il sipario si sollevò di nuovo su un passato che pareva ormai destinato all'oblio.

Di Riccardo Venturi 
NEL 1876 emersero quindi due tombe di defunti cremati, dotate di un ricchissimo corredo di vasi fittili e bronzei (due in particolare, decorati con animali fantastici e figure umane). L'allora Conservatore del locale piccolo Museo Estense, Alessandro Prosdocimi, diede il via a una serie di campagne di scavo  che in pochi anni portarono alla luce centinaia  di sepolture. 
I ricchissimi materiali rinvenuti costituiscono a tutt'oggi la maggior parte del patrimonio archeologico della protostoria Atestina. Nel 1882 Prosdocimi pubblicò un ampio articolo in cui, dopo anni di scavi e clamorose scoperte, tracciò un quadro di una nuova civiltà: la Civiltà Veneta pre romana era ormai uscita dal mondo dell'intuizione, dell'erudizione leggendaria, per entrare a pieno titolo nel panorama della protostoria italiana ed europea. 

A partire dai primi anni del Novecento, grazie a nuove scoperte, gli studiosi appurarono che la cosidetta Civiltà atestina, così definita dal Prosdocimi dal nome antico di Este (Ateste) non era limitata al centro estense, ma occupava bensì un ambito particolarmente vasto, esteso ad occidente fino al lago di Garda e al fiume Mincio, a mezzogiorno fino al fiume Po, a settentrione fino al crinale alpino, e ad oriente fino al tagliamento e al Livenza e anche oltre fino alla necropoli di S. Lucia di Tolmino... (in realtà l'areale venetico è ben più vasto dato che sepolture venetiche sono state rinvenute a Bologna, in Slovenia, a nella zona oggi austriaca, NdR.)

A questa cultura, contraddistinta da caratteri peculiari, venne attribuito il nome di paleoveneta, meno restrittivo di atestina, e alpopolo la denominazione di Paleoveneti, per non creare equivoci con i Veneti moderni. Tuttavia, allo stato attuale della ricerca,  sembra più corretto recuperare la storicità del nome VENETI, ben documentato nelle fonti lettersarie.

Nota: 
Ho usato per rediger la nota un fascicolo fornitomi dalla Prof. Loredana Capuis, dell'Università di Padova, insigne studiosa del settore. 

da I VENETI E L'ANTICA LINGUA VENETICA di Riccardo Venturi

Commenti