Marghera o dove el mar gh'era





LE RADICI DEL NOME

Ci sono almeno 3 ipotesi sull’origine del nome di Marghera. 
La maggior parte del territorio sul quale è sorta la città di Marghera è sempre appartenuto al territorio di Chirignago, antico insediamento fin dai tempi dell’impero romano. 
Con il toponimo "Marghera" veniva indicata alla fine del XVIII°sec. una piccola borgata, nell’attuale località San Giuliano di Mestre in riva al Canal Salso, composta da una chiesa con attorno alcune case e  costruzioni ad uso deposito ed aveva la funzione di luogo di sosta doganale per le merci dirette da e per Venezia o che dovevano risalire lungo il Canal Salso per giungere a Mestre.

Nel 1805 gli asburgici rasero al suolo il villaggio per costruire un grande complesso difensivo a cui diedero il nome di Forte Marghera, ancora oggi esistente.

MAR GH’ERA: Nascerebbe dal veneziano mar gh’era “mare c’era”, per indicare quella zona un tempo paludosa. Indicava pure un piccolo borgo situato presso San Giuliano, , in seguito il toponimo si estese all’attuale Marghera un tempo nota come Bottenighi.

MACERIA: Forse dal latino maceria “muro a secco” per il pietrame usato dai romani per delimitare la proprietà alzando muretti a secco.

MARIGO: pare legato alla figura del marìgo o maricus, la persona che riscuoteva il dazio per passare dal mare al canale Botinicus, termine che sembrerebbe risalire alla parola “bottino” che in idraulica si riferisce ad una costruzione sotto l’alveo dei corsi d’acqua per scolare le acque dei terreni più bassi.

MALGHERA:
Non ci sono notizie sicure sulle origini, viene comunque citata con questo nome in diverse opere del 1800.
Dalla “Storia della Dalmazia” di G. Cattalinch, Zara 1834: < … prima di introdurre da Malghera quattromila Francesi che dovevano occuparla … >
Dalla “Storia delle guerre d’Italia dal 18 marzo 1848 al 28 agosto 1849” di L. Scalchi, nel capitolo 36° si parla che < … i lavori intorno a Malghera, nei quali gli austriaci impiegarono 6000 uomini per volta … > oppure come il maresciallo Radetsky parlava de < … i difensori di Malghera approfittarono della notte per riparare i guasti prodotti dai 5000 proiettili e si preparavano alla nuova lotta … >.
Nel libro “Storia delle rivoluzioni d’Italia dal 1846 al 1866, divis in due parti” di U. Sirao, a pagina 426 si legge che “il Castello di Malghera è sulla terraferma la principale difesa di Venezia … >.

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