IL PRIMO GONFALONE CON SAN MARCO




A San Marco, nella cappella di Sant’Isidoro, il “Lion” nimbato, sorgente dall’acqua.

Nella magnificenza unica al mondo della basilica marciana (che era la cappella del Principe dei Veneti, il dux Venetiae) compare una delle prime raffigurazioni dei gonfaloni marciani. Inizialmente San Marco era raffigurato in forma umana, su monete e sigilli dogali, mentre porgeva il vessillo al Doge, poi si passò alla forma ferina, dato che San Marco era raffigurato come Leone, con la voce tonante, così Egli annunziava alle genti venete, il Vangelo.

I vessilli raffigurati, compaiono in una scena che celebra la scena della traslazione  a Venezia delle ossa di Sant’Isidoro, martire del II secolo, dall’isola di Scio, traslazione avvenuta l’anno 1125 per opera del Doge domenico Michiel. Il mosaico e del 1355.
.
..
La scena ci mostra tra l’altro la fortezza dell’isola, un molo e delle galere da cui sono sbarcate le truppe. Oltri agli stemmi e alla bandiere particolari dei Michiel e di altre famiglie, vediamo sventolare numerosi vessilli veri e propri di San Marco, sia sulle torri del forte, sia sulle antenne che reggono i fanali del molo, sia a poppa delle navi.

La forma della bandiera è uguale in tutti e tre i casi, molto allungata e terminate in tre punte, ossia un gonfalone.  E su ogni bandiera compare, rozzamente raffigurato, un piccolo Leone con Libro, nella tipica  forma della belva uscente dalle acque,  rannicchiata ‘in moeca’ e con un paio di ali rudimentali.
..
.
Diversi invece si presentano i colori: mentre le bandiere delle galee sono cremisi e caricate di un leoncino dorato, quelle della fortezza e delle antenne sono bianche e con leone rosso. Inoltre le aste delle bandiere di terraferma sono prive di ornamenti, mentre quelle di mare sono adorne di un ‘pomolo’ costituito da una croce e da un disco d’oro, combinazione comune nella Venezia di un tempo.

Commenti