MONTANELLI SU ROMA PAGANA E CRISTIANA

E' la finale del suo libro "Storia di Roma" che voglio riproporvi. Mio dio come semo finidi mal .. :) 

...Abdicando con Costantino, essa - Roma - consegnò la sua struttura amministrativa a Costantinopoli che ne visse per altri mille anni. E lo stesso Cristianesimo, per trionfare nel mondo, dovette farsi romano.
Pietro aveva capito benissimo che solo infilando l'Appia, la Cassia, l'Aurelia e tutte le altre vie costruite dagli ingegneri romani, non le labili piste che menavano nel deserto, i missionari di Gesù avrebbero conquistato la la terra. I suoi sucessori si chiamavano sommi Pontefici come quelli che avevano presieduto alle faccende religiose dell'Urbe pagana.
E contro l'austera regola ebraica, introdussero nella nuova liturgia molti elementi di quella pagana: lo sfarzo e  la spettecolarità di certe cerimonie, la lingua latina  e persino una venatura di politeismo nel culto dei Santi.
Così non più come centro politico di un impero, ma come cervello direttivo della Cristianità, essa si apparecchiò a ridiventare Caput Mundi, e lo è rimasta fino alla Riforma Protestante.
Mai città al mondo ebbe più meravigliosa avventura. La sua storia è talmente grande da far sembrare piccolissimi anche i giganteschi delitti di cui è disseminata.
Forse uno dei guai dell'Italia è proprio questo: di avere per capitale una città sproporzionata, come nome e passato, alla modestia di un popolo che quando grida: Forza Roma! allude soltanto auna squadra di calcio.

Prima di Te lo aveva notato anche Dostoewsky, caro Montanelli. 

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