Il Lago di Àgort



C'ERA UNA VOLTA … Il Lago di Àgort
 
Durante il festival di San Remo mi venne in mente che nel 1974 Claudio Baglioni pubblicò E tu...
Mi ricordo di questo suo quinto album non per aver venduto 500.000 copie in poco tempo (disco d’oro) ma perché conteneva il brano “Ad Agordo è così”.



In quegli anni faceva specie trovare in un 33 giri di un cantante, non veneto ma romano, un brano che parlava di una località spesso trascurata o non considerata dai veneti stessi.


Il testo raccontava dei dintorni del paese “… poi vado al Col di Foglia risalendo quel pendio e tiro su i calzoni troppo lunghi per andare a cercar funghi in un posto che so io ... mi volto ancora per veder quella manciata di stelle sull'Agner ... “ e si soffermava sulle abitudini degli abitanti "… stasera tutti al cinema sociale, settimana un po' speciale: c'è la serie con Totò, e su dal Meto prendersi una pizza ... e allora su alla Stua, un ballo e si va via … “.
Anni '70, Claudio Baglioni con la moglie Paola Massaro 
Dalla sua biografia si apprende che tra gli anni ‘70 e ‘80 passava le vacanze estive con la moglie di allora (la romana Paola Massaro, figlia di un’agordina), nella vallata del Cordevole.

Curiosando tra le notizie di Agordo ho scoperto la leggenda del Lago di Àgort.

La tradizione popolare delle genti ladine ricorda che in tempi remoti, nella valle dove oggi sorge il paese di Agordo, ci fosse un lago molto grande.
Sulle sue sponde viveva una famiglia, lei accudiva alle faccende domestiche, lui faceva il pescatore ed avevano un unico figlio, chiamato Àgort.
Un giorno la famiglia al completo si portò al centro del lago. Àgort, sporgendosi fuori bordo per giocare con l'acqua, si sbilanciò, cadde e fu subito risucchiato da una forte corrente da trascinarlo nelle profondità del lago. 
I genitori non riuscirono in alcun modo a salvare il bambino, e disperati iniziarono ad invocare l'aiuto dei santi del paradiso. In particolar modo pregarono San Martino, al quale erano devoti.
Il Santo mosso da compassione, dopo aver sfoderato la spada, sferrò un violento fendente sulle rocce a sud aprendo un varco per le acque che iniziarono a scorrere verso valle liberando il bacino.
In fondo al lago i genitori trovarono il figlio sano e salvo.

La leggenda vuole che nel punto in cui avvenne il miracolo e dove il lago compiva una svolta sia nato il piccolo villaggio di Voltago, quel paese esiste ancor oggi sul punto più stretto della valle che da Belluno va ad Agordo ed è chiamato Tagliata di San Martino (dove si trova il Sass de San Martin ai Castèi).
Voltago
 Come tutte le leggende anche questa presenta qualche elemento di verità, infatti sono stati rinvenuti terrazzi alluvionali alle quote superiori dell'attuale corso del torrente Cordevole, a testimonianza che in quei punti in passato c’era acqua ferma. Cioè l’esistenza di un enorme lago, come dimostrarono le ricerche geologiche della sua presenza tra il 3800 e il 4000 a.C. e durò circa 6-7 secoli. Si suppone che la sua formazione sia stata causata da una frana caduta in corrispondenza della gola dei Castéi da ostruire il normale corso del Cordevole, torrente che nasce al Passo Pordoi.

Nei secoli poi lo sbarramento si sgretolò, per l’erosione delle acque che defluirono, causando la scomparsa dello lago stesso e liberando la conca dove oggi sorge Agordo. Gli insediamenti si sono sviluppati nella valle del torrente Cordevole, tra i monti della Catena del San Sebastiano, l'Agnèr, la Moiazza, il monte Celo, le Pale di San Lucano, i Monti del Sole, grazie anche alla presenza di minerali importanti come il rame e l’argento.
Valle Imperina
Valle Imperina, Forni fusori interni
Àgordo (Àgort in ladino-veneto, Ègort in ladino). 
Divenne un importante centro minerario grazie alle Miniere di Valle Imperina e le miniere di Rive di Agordo. Già conosciute in epoca romana furono un'importantissima fonte di approvvigionamento dei minerali necessari all'arsenale (rame) e alla zecca (argento) della Repubblica di Venezia, a partire dal 1400 per rimanere attive fino al 1962.

Personaggi legati ad Agordo
Tito Livio Burattini (1617-1681), matematico, scienziato, cartografo, egittologo. Per primo propose come unità di lunghezza il termine "metro", scoprì la prima macchia di Venere, ideò e costruì una macchina per il volo con ali di superficie variabile, riprese gli studi galileiani sulla bilancia idrostatica.
Friedrich Mohs (1773-1839), mineralogista tedesco noto per aver ideato la scala di durezza dei minerali e il metodo di classificazione su base fisica, anziché chimica come da tradizione. Morì ad Agordo durante la sua permanenza nelle Miniere di Rive.
Luigi Manzoni (1888-1968), docente e ricercatore in scienze agrarie, agronomo (sperimentò gli incroci sulla vite), politico italiano
Lino Parissenti (1920-2015), imprenditore settore stampaggio materie plastiche (caschi da moto e montature per occhiali) e meccanica di precisione (negli anni della massima espansione le aziende del gruppo Parissenti davano impiegavano tra le 500 e le 600 persone tutte agordine)
Leonardo Del Vecchio (1935), nato a Milano, cavaliere del lavoro, fondatore e presidente di Luxottica, la più grande azienda mondiale di occhiali e lenti, dalla produzione alla vendita, che conta più di 82.000 dipendenti e oltre 8.000 punti vendita.
Fabio Guadagnini (1964), giornalista, telecronista sportivo e dirigente d'azienda.
Giovanni Endrizzi (1962), politico, educatore professionale in ambito delle dipendenze patologiche come il gioco d’azzardo.


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