VENEZIA E IL VACCINO ANTIVAIOLO PRIMA DI PASTEUR

Antonella Todesco, brava come al solito, ha pescato un'ordinanza veneziana in cui (almeno un secolo prima di Pasteur) metteva  a disposizione i medici per una vaccinazione di massa contro il vaiolo. Come è possibile, voi vi chiederete.. ma è tutto vero! All'avanguardia ancora nel Settecento in tantissimi campi (la prima facoltà di veterinaria ad esempio e gli studi di agraria all'università di Padova) Venezia era in contatto per i suoi traffici commerciali, con la Turchia, che stava proprio sperimentando una primordiale vaccinazione: si infettava col sangue di una pustola di un malato quasi guarito, il paziente, che sviluppava una forma leggera e benevola di vaiolo. Da Venezia, il metodo ancora empirico, si diffuse in tutta Europa e gli studi si perfezionarono sempre più fino al vaccino del tutto innocuo di Pasteur.  
Eccovi nel post di Antonella Todesco, la riprova della grandezza straordinaria in ogni campo, e fino all'ultimo giorno, dello stato veneto e dei governanti veneziani. 



Addí 7 ottobre 1770
"D'ordine degl' Illustrissimi ed Eccellentissimi Signori Sopra Provveditori alla Sanità, si fa pubblicamente intendere, che sul fine di questo mese di ottobre seguirà la solita inoculazione del vaiuolo nell' Ospitale dei Mendicanti; onde i padri di famiglia ed altri volessero approfittare di sí utile operazione, restino pronti a presentare i loro figliuoli la mattina del giorno 15 corrente nel detto luogo, dove, ricevuti che sieno al numero di 60, verranno mantenuti e trattati per tutto il corso dell' operazione senza aggravio o spesa alcuna dei suoi,con paterna carità e vigilanza."
In quel tempo era stato appena autorizzato in Francia l' inoculazione del virus umano mediante la puntura di una "pustola vaiolosa" che la Repubblica di Venezia aveva già adottato quale mezzo preservativo già verso la metà del secolo precedente applicandolo con una liberalità che non trovava, per certo, nessun riscontro nei governi più civili d Europa.

Commenti

  1. Interessante! Pensavo fosse stata introdotta nella Cisalpina dai francesi. In realtà dobbiamo ancora approfondire i nostri studi relativi agli Stati Italiani.

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