IL CORNO DOGALE.. O FORSE MEGLIO, I CORNI DOGALI

Antonella Todesco riporta un brano molto interessante di Da Mosto in cui vengono spiegati i vari tipi di corno dogal e la sua evoluzione nei secoli. Da non perdere!
Francesco Foscari

Antonella Todesco
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Lo storico veneziano Bartolomeo Cecchetti ci dà una dettagliata descrizione del corno dogale.
Il famoso corno, chiamato secondo i tempi, Biretum, corona, corno o Zoia che fungeva da diadema sovrano, certamente di origine bizantina, ebbe, nelle varie epoche, forme diverse. Dapprima imitò il berretto degli imperatori d oriente costituendo una calotta un poco prolungata, poi, tra il XI e XII secolo fu diviso in due parti da un fiocco o da un bottone rotondo ed infine, nel XIII secolo assunse la forma del corno, prima molto appuntita, poi lentamente arrotondantesi.
La stoffa con cui era fatto variò secondo i tempi. Il corno fu di sciamito tessuto in oro e in argento, di panno scarlatto, di damasco, di velluto cremisi, di tabí bianco con ornamenti di pelli rare, di gemme, di perle e di oro.
A questo proposito ricorderemo che le monache di San Zaccaria offrivano un corno dogale al doge che si recava a visitare la chiesa il giorno di Pasquetta.
Il berretto "a tozzo" o "a tagliere" simile a quello dei generali Veneti serviva al doge dopo l elezione per il tradizionale "giro della Piazza" e poi privatamente, nei ricevimenti e nelle riunioni di minor conto.
Nei tempi antichi usarono anche l'elmo e un cappello di feltro.
Oltre al suddetto corno d uso comune, il doge , sin dai tempi più remoti e non dal 1328 come si afferma, ne portava un altro da cerimonia che apparteneva allo Stato. Era chiamato "zoia' e negli ultimi tempi veniva custodito dai Procuratori di San Marco.
La parte anteriore era adorna, fino al XII secolo di una croce d oro poi sostituita con un altra di diamanti e smeraldi che sembra risalga al doge Celsi ed aveva attorno una corona di gemme e di perle; fu usata specialmente da Francesco Morosini.
A volte i dogi vi mettevano sopra un cappuccio di broccato foderato di pelliccia per preservarsi dal freddo. Sotto al corno portavano, dopo il XII secolo, il "camauro" una cuffietta di tela finissima, secondo le epoche allacciata o slacciata sotto il mento che neppure in chiesa si toglievano. 
Nel tesoro di San Marco, durante il secolo XIV erano conservate, oltre alla Zoia, due corone ingioiellate: quella del Regno di Creta e quella del Regno di Cipro, di cui i dogi non fecero mai uso.

Dogi di Venezia A.Da Mosto

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