L'ANELLO DEL DOGE; quello vero, quello finto.


Antonella Todesco

Il Doge al dito portava un anello per suggellare (la ceralacca che suggellava i documenti), con la figura di San Marco che gli consegna lo stendardo mentre sta inginocchiato, lo stemma di famiglia e la scritta "Voluntas Ducis". ( A volte Voluntas Senatus).
L'anello veniva acquistato per il Doge dal Magistrato alle "rason vecchie" (1).
Come fosse invece l'anello che veniva gettato in mare il giorno dell' Ascensione, non è ben chiaro; c é chi afferma che fosse simile a quello che il Doge portava al dito ma non è stato provato. Il cavaliere del Doge aveva ogni anno l incarico di farne uno, e doveva essere di limitato valore. Dai conti del 11 maggio del 1740 risultava un costo di appena 22 lire, mentre quello al dito del Doge poteva arrivare anche a 440 lire. Nel tesoro di San Marco esiste un grande anello d argento dorato, con pietre false, che l abate Pasini riteneva essere stato l ultimo destinato ad essere gettato in mare.
Il Patriarca lo benediceva prima del lancio, che aveva luogo subito dopo aver versato in mare un secchio di acqua benedetta.
Da "I Dogi di Venezia" A. da Mosto

Nota (1)
Questa magistratura venne istituita dal Senato, in via straordinaria, nel 1368 e divenne stabile nel 1375 quando il suo compito di revisore dei conti fu esteso a tutti i Rettori veneziani ed agli ambasciatori, con compiti di vigilanza su alcuni dazi. A partire dal 1385 gli Ufficiali ebbero diritto d'esazione da tutti i debitori dello Stato e diritti di revisione dei conti degli Ufficiali del Levante e Rettori d'Istria e Dogado, con mansioni fondamentali di notare i Magistrati che si assentavano dagli uffici. Nel 1395 gli Ufficiali si sdoppiarono in due organi denominati «Ufficiali alle rason vecchie» ed «Ufficiali alle rason nove», ciascuno composto di tre membri. Ad entrambe le magistrature, dal 1413, fu concessa giurisdizione criminale sulle sottrazioni di denaro pubblico. Bibl.: GG, pp.933-935; DM, I, p.139
Archivio di Stato di Venezia, pagina web.

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