UN "RESISTENTE" PADOVANO AI MUNICIPALISTI GIACOBINI


POCHI NE CONOSCONO IL NOME, FORSE NESSUNO. Ma noi, Lucio Furlan ed io, siamo qua anche per questo, per onorare il nome di chi si oppose ai giacobini servi del nuovo padrone francese, nella nostra città natale di Padova. 

Lucio riporta fedelmente quanto riportato in un vecchio testo dell'epoca. A Antonio Malfatto andò anche bene, ad altri che nel 1809, pochi anni dopo, impugnarono le armi, andò molto peggio, specie nella bassa padovana. Una ghigliottina montata su un carro si spostava da un paese all'altro, a staccar teste venete.


"IN NOME DELLA REPUBBLICA FRANCESE, UNA ED INDIVISIBILE"
... la Commissione dell'Interno nella solita Sala delle sue Sessioni per far cognizione delle colpe imputate al Cittadino Antonio Malfatto di Padova arrestato, e Prevenuto di aver tenuti replicatamente e in vari luoghi pubblici e privati dei discorsi riscaldati, incendiarj, offensivi e minacciosi li Rappresentanti del Popolo, e i Pubblici Funzionarj: d'aver sparse delle nuove false sull'imminente arrivo degli Austriaci, con dimostazioni di esultanza pel ritorno della tirannia: e di aver calunniate le Leggi del Governo come lesive della nostra Santa Religione , pel presunto motivo di vedersi escluso dagl'importanti Pubblici Uffizj.


Considerando che la Legge Primo Fruttidor, emanata posteriormente al suo fermo, non può aver forza retroattiva: ma considerando altresì ch'egli risulta CONVINTO e CONFESSO delle colpe sue nunziate, e che in qualunque tempo siano commesse, meritano un conveniente castigo: la Commissione DECRETA - Che Antonio Malfatto sia condannato a star entro i recinti del Monastero di Rula per dieciotto mesi continui dal giorno presente.
Padova 29 Settembre 1797

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