NON TUTTI I "BON" ERAN BUONI, E UNO CI LASCIO' L A TESTA

Elio Costantini
SALONE DEI RICEVIMENTI DI PALAZZO BON REZZONICO

PRIMI DE GENNAIO DEL 1566 (by G.Tassini)
ALESSANDRO BON
Inventare una congiura diretta contro la Repubblica, e buscarsi un bel premio collo svelarla, ecco l’arrischiato partito preso dal patrizio Alessandro Bon. Egli a tale scopo fece nascondere in casa dell’ambasciatore Cesareo alquanti forzieri ripieni d’armi e di bandiere imperiali, affermando che un 
grande pericolo sovrastava al governo, e che, ove gli si promettesse l’assoluzione di quattro banditi, la nobiltà per due individui, ed il premio di quattromila ducati all'anno d’entrata, avrebbe palesato quanto sapeva. 

FACCIATA SUL CANAL GRANDE
Veduta accolta la proposta, depose: tentar Massimiliano II la rovina del Veneto stato, aver disposto che il primo giorno dell’anno si attaccasse fuoco alle quattro parti estreme di Venezia per poter in quella confusione far strage di tutti i nobili intervenuti al Maggior Consiglio, si esaminasse persona informata del fatto, e nell'abitazione dell’inviato imperiale si cercassero le prove dell’asserto. 
Non piccola impressione fecero tali notizie sull'animo dei governanti. Perciò il primo di gennaio 1566, mentre il doge e la serenissima signoria calavano alla basilica di S. Marco per assistere alla messa, si fece guardare il palazzo ducale dagli arsenaloti. Inoltre si posero le due fuste del Consiglio dei X, le quali stavano ancorate nel canale di S. Marco, colla prora volta verso la Piazzetta, e coi pezzi d’artiglieria caricati, nè per quel giorno radunossi il Maggior Consiglio. 
Inutili precauzioni! Niuno si mosse, ed, andate a vuoto tutte le indagini per iscoprire se veramente esisteva la trama, si venne all'esame del Bon, il quale si confuse al cospetto dei giudici, e finì col confessare la frode. Perciò con sentenza 4 gennaio dell’anno medesimo egli venne pel prossimo lunedì condannato al taglio del capo fra le colonne.
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ANNOTAZIONI
I Bon, divisi in parecchi rami, e d’origine forse diversa, diedero in ogni tempo uomini illustri alla patria. Un Rustico Buono da Torcello nell’828 portò a Venezia da Alessandria il corpo di S. Marco. Un Antonio Bon, dopo varie cariche militari con onore sostenute, essendo nel 1508 provveditore a Peschiera, venne fatto appiccare, secondo il Guicciardini, ai merli della fortezza col figlio Leonardo per ordine di Francesco I re di Francia. Un Pietro Bon morì nel 1571 combattendo alle Curzolari. Un Ottaviano, mecenate dei letterati, fu nel 1620 podestà di Padova, ed il suo elogio venne inciso nel palazzo pretorio.
I Bon furono i committenti di Ca' Rezzonico, cedettero il palazzo alla famiglia Milanese e ne porta a tutt'oggi il nome.

Commenti

  1. Non mi è chiaro quel Rustico Buono da Torcello, a me risultano due personaggi, un Rustico da Torcello e un Buono da Malamocco (tra l'altro, secondo alcune fonti, potrebbero essere addirittura nomi di fantasia)

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