STRABONE E LA VULGATA DEL PRIMA ROMANI E POI TUTTI ITALIANI



Anni fa mi scrisse uno studente italiano (italianista) iscritto addirittura alla Sorbona, il quale mi fece notare che era scorretto parlare di Venetici che fondarono Venezia. In realtà questi altro non erano che Romani, in quel momento della storia... essendo ormai gente romanizzata che era priva del tutto di identità propria. (Quindi dovevano chiamarla Roma II ?) 
In quel momento mi è crollato un mito... non quello di Venezia primigenia... quello della Sorbona. Se il livello di preparazione dei suoi allievi è questo, ho pensato, era meglio se la famiglia lo avesse  fatto studiare, magari a Padova. risparmiando l'argent. 


A lui potrebbe rispondere questa frase di Strabone, geografo insigne dell'antichità, vissuto tra il 60 a.C. e il 24 d.C. che nomina proprio i Veneti come una nazione che continuava a esistere assieme ad altre, nel'Italia romana di allora: 
"STRABONE, Cap. V, 1 - I Romani poi, impadronitisi di quei luoghi e avendo inviato colonie in molte parti, salvaguardano anche l'esistenza delle stirpi preesistenti. ora sono tutti Romani, ma nondimeno alcuni si dicono Umbri e Tirreni, così come avviene per i Veneti, i Liguri, gli Insubri. "
ciapa, caro studente della Sorbona.. torna a studiare anche Strabone 😈
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Ma non basta, oggi voglio infierire di brutto... I Veneti tra il IV e il V secolo a.C.furono ampiamente infiltrati in certe zone da tribù celtiche, che divennero maggioranza nel territorio veronese. Vicenza (Vicetia) fu fondata dai paleo Veneti anche per contenerne l'espansione. Ma cosa successe poi, nel giro di pochi secoli? Furono assorbiti nella maggioritaria etnia veneta (anche se influenzarono i Veneti in molte usanze e costumi) divenendo dapprima loro stessi fedelissimi alleati e nel quadro dell'invasione di altri Celti, essi si schierarono con Roma e i Veneti. 


Una cosa analoga accadde anche a Concordia (Sagittaria sarà aggiunto in tempi moderni, per ricordare le fabbriche di frecce) oggi cittadina veneta (non si parla romanesco che io sappia) dove i Veneti fondatori si mischiarono a Carni e Celti. E la cittadina divenne famosa per il culto di Beleno, come del resto nell'antica Belluno. Ma anche qui in poco tempo queste minoranze divennero venete anche nella parlata, e ne ho le prove... Infatti nel quarto secolo d.C. che succede? Muore un cittadino e la vedova fa scrivere allo scalpellino una frase in una lingua che non è più latino, non è celta, ma è "parlata" (lengua) veneta tout court. CO VOL DEO(NI) ... CO VOL DIO, e così mi assicura l'amico Foramitti che abita  a Grado, dicono dicono ancora in quei paraggi.




Paolo Diacono nomina i Venetici a proposito di guerre che di loro iniziativa muovevano conto i Longobardi che avevan invaso la terraferma, già nel VII secolo, il quadro è completo. 
Ma uno stato nato sulla idolatria centralista di importazione francese  che doveva sopperire a una fragilità di fondo di una penisola mai unita nei suoi 2000 anni di grande storia...che era stata il faro dell'Europa con le sue particolarità, tanto che le élites europee parlavano l'italiano come lingua colta e il veneziano come lingua commerciale... ci ha contrabbandato la storiella che prima eravamo tutti Romani, poi siamo diventati tutti Italiani. 
E la sciocchezza anti storica a quanto pare è arrivata persino alla Sorbona.
Meditate o Veneti, meditate. 😉😉E non date retta al Alberto Angela, che ha studiato pure lui alla Sorbona 😈

Commenti

  1. Molto interessante l'articolo. Purtroppo a volte ho la sensazione che si combatte contro i mulini a vento quando si parla di popolo Veneto, visto come la scuola italiana ed europea ci nega il passato identitario nostro.

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    1. Dopo venti anni di battaglie, sono ottimista. Vedo tanti giovani curiosi di sapere la nostra storia, e anche chi guida ora la regione dovrà tener conto dell'aria nuova. Sta a noi vigilare.

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