LA DICHIARAZIONE DI GUERRA DEI SAVOIA ALL'AUSTRIA. UN DISASTRO IMMANE.
L'inutile strage che l'italia festeggia |
Si avvicina a grandi passi la data del 4 novembre, in cui l'Italietta, ora monarchica, ora fascista, ora repubbichetta bananiera suole "festeggiare", manipolando alpini e bersaglieri in congedo, adunati inconsapevoli e sempre più solitari intorno a lugubri, marmorei, monumenti al Caduto:ricorderanno la "vittoria" dopo una finta battaglia finale detta del solstizio vinta su truppe che si stavano arrendendo o ritirando.
Non è un caso se lo ricordiamo in questo blog titolato "Dal veneto al mondo" dato che le nostre terre (la Venetia, che comprende il Friuli) furono quelle che dovettero sopportare il peso maggiore delle stoltezze dei Savoia e dei furori risorgimentalisti.
Eccovi intanto il testo, in cui l'Italia abbandona l'alleanza con l'Austria, e addirittura la pugnala schierandosi con chi l'attaccava:
23 Maggio 1915
Dichiarazione di guerra dell'Italia all'Austria-Ungheria
Il 23 maggio 1915 il Duca D'Avarna, ambasciatore d'Italia a Vienna, presentava al Ministro degli Esteri austroungarico la seguente dichiarazione di guerra:
" Secondo le istruzioni ricevute da S.M. il re suo augusto sovrano, il sottoscritto ha l'onore di partecipare a S.E. il Ministro degli Esteri d'Austria-Ungheria la seguente dichiarazione :
Già il 4 del mese di maggio vennero comunicati al Governo Imperiale e Reale i motivi per i quali l'Italia, fiduciose del suo buon diritto ha considerato decaduto il trattato d'Alleanza con l'Austria-Ungheria, che fu violato dal Governo Imperiale e Reale, lo ha dichiarato per l'avvenire nullo e senza effetto ed ha ripreso la sua libertà d'azione.
Il Governo del Re, fermamente deciso di assicurare con tutti i mezzi a sua disposizione la difesa dei diritti e degli interessi italiani, non trascurerà il suo dovere di prendere contro qualunque minaccia presente e futura quelle misure che vengano imposte dagli avvenimenti per realizzare le aspirazioni nazionali.
S.M. il Re dichiara che l'Italia si considera in istato di guerra con l'Austria-Ungheria da domani.
Il sottoscritto ha l'onore di comunicare nello stesso tempo a S.E. il Ministro degli Esteri Austro-Ungarico che i passaporti vengano oggi consegnati all'Ambasciatore Imperiale e Reale a Roma. Sarà grato se vorrà provvedere a fargli consegnare i suoi."
VITTORIO EMANUELE
Al territorio veneto e friulano per molta parte distrutto o da bonificare si aggiunge:
"A cinquant’anni dal termine del conflitto il Maggiore Generale, medico e professore, Ferruccio Ferrajoli, stende un resoconto delle perdite abbastanza attendibile, se si eccettua la mancanza del numero di soldati morti in prigionia per gli stenti causati da denutrizione e malattie: circa 100.000. Difatti il medico parla di soli feriti morti in prigionia (16.000). E l’omissione non è casuale, perché i soldati che erano stati presi prigionieri venivano considerati alla stessa stregua dei disertori. Difatti tutti i rimpatriati, a fine guerra, sono stati sottoposti a processo militare.
«Il totale delle vite umane perdute in questa guerra dall’Italia, ammonta alla enorme cifra di 680.071, delle quali 406.000 per fatti bellici. Il solo Esercito contò 317.000 morti per ferite sul campo di battaglia, su un totale di morti per ferite – compresi, cioè, i morti per ferite presso gli ospedali o in casa propria (69.000) o in prigionia (16.000) – di ben 402.000. I feriti furono 950.000, non comprendendo nel computo i feriti rimasti in prigionia, calcolati approssimativamente a circa 40.000, ed i feriti curati ai corpi: tale cifra, di 950.000, rappresenta il 16,57% del totale dei mobilitati. Gli invalidi, a seguito di ferite o di malattie, furono in complesso, 462.812, il che porta ad un totale di morti e di invalidi di ben 1.142.883» (Ferruccio Ferrajoli, Il servizio sanitario militare nella guerra 1915 – 1918, in Servizio Sanitario dell’Esercito, Giornale di Medicina Militare, Fasc. 6, novembre-dicembre, Roma 1968)."
Ecco che specie tra i Veneti, costretti nuovamente all'esilio di massa dopo una ripresina delle attività agricole ed industriali nel primo Novecento, c'è poco o nulla da festeggiare per questa improbabile vittoria di Pirro. Meditate, gente, meditate...
La guerra fu voluta da una classe dirigente affaristica, che voleva sfruttare in pieno il potenziale dei nuovi mercati offerto dalle nuove aggregazioni nazionalisitche.
RispondiEliminaUn paio di campioni celebri, di questa casta è rappresentato dalle famiglie Ciano ed Agnelli.
Tra gli influencer che manipolarono, con preverso cinismo, non tutta l'opinione pubblica, ma quella, determinante, di un'altra casta, non analfabeta com ela massa e piccoloborghese, basti citare D'Annunzio e Mussolini.
E' facile addossare tutte le magagne a Mussolini, come per esempio il delitto Matteotti.
EliminaNessuno dei complici degli "ex Savoia", intesi come sovrani d'Italia ha mai rivelato il vero colpevole di quell'assassinio; perché?, perché gli ex fascisti, ora comunisti al governo, hanno sulla coscienza gli stessi "peccati" dell'ex casa regnante!
https://questaitalia.wordpress.com/2017/12/18/delitto-matteotti-il-mandante-re-vittorio-emanuele-socio-dei-petrolieri/