1861: IL NUOVO PARLAMENTO ITALIOTA GIA' MORIBONDO

il parlamento di palazzo Carignano, peraltro bellissimo, fatto prima dell'unità


Una impietosa satirica  descrizione del parlamento della nuova Italia unita, che si riunì a Torino per le prime volte. Chi la fornisce è un giornalista dell'epoca e direi che tutto concorda appieno con l'opinione che anche lo scrittore Dostewskij espresse poco dopo. Con l'unità un grande Paese che aveva prodotto idee universali, sia in campo artistico, che filosofico come nel campo religioso, di colpo era scivolato in una oscura mediocrità, da cui non siamo più usciti. Ogni tanto un bagliore, ma niente più, riflesso di una grandezza antica.


di F. Petruccelli Della Gattina.

IMPIETOSO RITRATTO DI PALAZZO CARIGNANO (IL PARLAMENTO TORINESE) ALL'INDOMANI DELL'UNITA' D'ITALIA.


Il Parlamento italiano componesi di 443 membri; ciò che sur una popolazione di circa ventitre milioni di abitanti dà quasi un deputato per sessantamila anime. La Camera ha validate 438 elezioni. Si è in via di rifare le altre. Su questi 438 deputati vi sono:
2 principi; 3 duchi; 29 conti; 23 14 marchesi; 26 baroni; 50 commendatori o gran croci; 117 cavalieri, di cui 3 della Legion d'onore; 135 avvocati; 25 medici; 10 preti - fra i quali Apollo Sanguinetti, uno degli stuzzicatori del Ministero, Ippolito Amicarelli, e Flaminio Valente - sacerdoti silenziosi; 21 ingegneri; 4 ammiragli; 23 generali; un prelato; 13 magistrati; 52 professori, ex-professori, o dantisi come tali; 8 commercianti o industriali; 13 colonnelli; 19 ex-ministri; 5 consiglieri di Stato; 4 letterati; un Bey nell'Impero ottomano - il signor Paternostro; 2 prodittatori; 2 dittatori; 7 dimissionari; 6 o 7 milionari; 5 morti che non contano più, ben inteso; 69 impiegati, sopra 88 che sono ammessi dallo Statuto; 5 banchieri; 6 maggiori; 25 nobili senza specifica di titolo; altri senza alcuna disegnativa di professione - e Verdi! il maestro Verdi.
Non si dirà per certo giammai che il nostro è un Parlamento democratico!
Vi è di tutto - il popolo eccetto....Noi abbiamo inoltre sei balbuzienti, cinque sordi, tre zoppi, un gobbo, degli uomini ad occhiali, un gran numero di calvi - quasi tutti. Non un sol muto! ciò che è una sventura. Imperocchè parlando tutti, ciascuno dimanda l'ora sua per farsi udire - non fosse che per farsi leggere dai suoi elettori.

"Il Centro è il Radeau (zattera del naufragio) de la Meduse.

 Là si sono raggruppati tutti i naufraghi. Tutti i frantumi del partito del conte di Cavour, che si ruppe nell'Italia meridionale, sono venuti a posarsi su questi banchi. Questa consorteria può essere denominata il partito delle pretese impotenti, degli ambiziosi fulminati - Icari di cartone imbrattato. Non vi è qui un sol uomo che non sia sfregiato politicamente, o che non lo sarebbe prestissimo se lo si mettesse all'opera".

E sulla sinistra:
"La sinistra, e l'estrema sinistra, presentano le varietà seguenti: Garibaldini, Mazziniani, repubblicani, federalisti, oltramontani, autonomi, liberali, indipendenti e dipendenti, misteriosi, indecisi, quelli che portano il broncio, gli esploratori del campo nemico, gli uccelli di passaggio, gli smarriti per via, scettici, dottrinari, pretendenti".
"La destra non ha tinte ben precise, se non che seggono sui banchi parecchi pretendenti, parecchi rivali più o meno mascherati del Conte di Cavour - o di qualunque altro ministro - che cercano di rimpiazzare. Boncompagni, Farini, Lanza ...sono là, spiando l'ora, l'occasione, il pretesto sia per dare addosso al Gabinetto che naufraga, sia per esser chiamati a farne parte".

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