CASTELVECCHIO A VERONA E LA FUCINA DEL MILITARE.


L'amico ricercatore storico nonché responsabile dei militi veronesi ci porta con sapienza,   dentro Castel Vecchio di Verona, ai tempi in cui era scuola militare per la formazione dei cadetti dell'esercito veneto, parlandoci dalla vita che vi si svolgeva "quotidie" e di come si formavano i soldati di allora e gli ufficiali. Altri tempi, caro Danilo! Inutili le tue fughe oniriche: (dovremmo torchiare i nostri militi) scrivi, a proposito dei gruppi storici attuali. Io incomincerei dalla base: un maggiore rispetto per la ricostruzione delle divise, come oggi ha iniziato a fare il nuovo Veneto Real che fu anche il primo a partire nel settore rievocativo veneto dell'ultimo periodo, grazie a Gabriele Riondato. 



Di "Ecce Leo"
Castel Vecchio, Verona fu edificato l'anno 1355, quando fu posta la prima pietra da Cangrande della Scala. Successivamente venne convertito, nella seconda metà del XVIII° secolo per decreto del Veneto Senato, in Collegio Militar. Con decreto del 3 marzo 1785 si emanarono le ultime riforme al regolamento delle scuole per i cadetti delle Città di Verona e di Zara. Il programma di studio articolato in sei anni con 10 mesi di frequenza, prevedeva l’apprendimento di religione, matematica, disegno, tattica, geografia, storia, lettere italiane e latine, lingua francese, equitazione e scherma. I programmi per le armi, prevedevano corsi di fortificazione, artiglieria di campagna, strategia, tattica, castrametazione (fortificazione), architettura, idraulica, disegno tecnico, trigonometria, algebra. Vi erano ammessi 144 allievi, l’età minima era di 12 anni.

La tabella oraria dell’accademia era di circa 10 ore giornaliere, nei giorni feriali, integrata da una giornata di esercitazioni militari nelle pubbliche piazze nei giorni festivi. L’anno scolastico iniziava il 12 di novembre e terminava all’11 di settembre dell’anno successivo. Erano considerati giorni di vacanza il giovedì, se non vi erano altre festività infrasettimanali, nove giorni per i periodo natalizio, otto giorni per il carnevale, e sette giorni per la Santa Pasqua.

Alla fine di ogni anno scolastico si svolgevano, alla presenza del Governatore del collegio, del Direttore delle scuole e dei rispettivi professori, gli esami finali di profitto. Gli allievi primi classificati ricevevano in premio una medaglia d’oro “con l’impronta de San Marco”.
Nella mia lunga ricerca dei manuali della scuola e dei regolamenti mi imbattei anche in qualche libro scolastico, di grande valore per la ricostruzione dei vari corpi militari veneti. Nel manuale "Regole Militari per formare un perfetto soldato d'infanteria", editto nell'anno MDCCLXXXV, dal tenente Antonio Castelli, possiamo trovare le innovazioni di quanto si era a conoscenza con il manuale dello Schulenburg, più volte aggiornato ma di sicuro di vecchio retaggio. il tenente Castelli porta a conoscenza dei suoi alunni, le seguenti materie: la disciplina, i doveri del soldato, come eseguire le marce, le evoluzioni, il maneggio delle armi. l'ultimo capitolo lo riserva al compito di come istruire le reclute... insomma il libro che tanto mancava ai rievocatori storici veneti. Riporto brevemente il capito V° tanto per far capire come la Repubblica preparava i suoi soldati e come dovremmo noi capitani dei ricostruiti reggimenti TORCHIARE i nostri militi.... "un buon impianto del soldato è tanto importante quanto ogni altra disciplina. consiste nel star ben di fronte, con brio, colla testa alta, il petto infuori, braccia cascanti e vicine al corpo... quei soldati che non hanno questa postura si dovrà usare i seguenti mezzi per 4 minuti.... braccia dietro la schiena, infilando un bastone nell'incavo della braccia acciò portino fuori il petto... si farà portare al collo un pezzo di ferro per assuefarli a tenere la testa alta... i piedi si terranno in una morsa affinché tengano la dovuta postura...." e mi fermo qui.
una buona ricostruzione dell'uniforme da caserma di un "oltremarino", basta rispettare le fonti: ma vi è comunque  un piccolo errore i cordoni (alamari) della giacca erano gialli.

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