I VENETI SIMILI AI "BRITISH" FEDELI A S.MARCO
Nell’introduzione di una sua bella raccolta (Proverbi del Veneto, editi da La Stampa nel 1976) da lui curata, lo scrittore G. A. Cibotto, originario del Polesine, scriveva:
“Ora, persino nei remoti proverbi cinquecenteschi è avvertibile la cadenza leggera. il tono ammonitore ma non mai serioso della tradizione veneta, solita a consigliare ed eventualmente a riprendere senza mai assumere un tono risentito ed intransigente… La ragione di questa amabilità è complessa, ma se invece di perdermi nel ginepraio delle ipotesi e delle congetture erudite volessi affidarmi ai suggerimenti dell’istinto, potrei concludere che i Veneti, questi inglesi trapiantati tra l’arco alpino e la pianura padana,come i loro parenti d’oltremanica, possiedono una virtù magica che gli italiani, appassionati e sentimentali, non potranno mai avere: un filone consistente di humour.
Ancora… Si pensi, ad esempio alla civetteria ironicamente esasperata, con la quale il veneto ama definirsi straniero in patria, legato cioè a una comunità nazionale della quale fa parte solo praticamente, perché con la fantasia (E CON IL CUORE n.d.R) si sente cittadino di una ideale Repubblica che dura ancora viva e vera nel cielo dei suoi sentimenti.
E inoltre alla sua straordinaria disposizione a trasformare tutto in palcoscenico, sul filo di un compiacimento estetizzante che arriva addirittura alla commemorazione, alla parodia, alla caricatura deformante. Eppure se c’è un popolo mercantile, pratico, scarsamente attaccato alle idee. questo è proprio quello veneto.
Nella mia scelta, si accenna a un po’ tutta la vita veneta, articolata armonicamente nei suoi vari settori, offrendone una specie di quadro riassuntivo, ma non vi figura nemmeno un proverbio di carattere politico… potrà sembrare paradossale, incredibile, ma la verità è che i veneti hanno sempre vissuto come in un altro pianeta. E se qualcuno obietterà che ciò è dovuto al regime aristocratico della Serenissima, la quale reprimeva ogni dibattito per salvaguardare le sue istituzioni repubblicane, io non nasconderò che i Veneti, pur avendo combattuto la battaglia illuministica per l’affermazione della democrazia, in fondo al cuore hanno sempre sognato e continuano a sognare, da autentici conservatori, la monarchia assoluta, temperata dal regicidio, è naturale. 🙂
G. A. Cibotto.
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