QUEL ROSSO "VENEZIANO" COSI' PARTICOLARE E I TINTORI


Antonella Todesco ci spiega i segreti dell'arte dei Tintori, che  a Venezia erano particolarmente attivi, ma non solo nella Capitale. Anche nell'entroterra la produzione tessile era fortissima, specie a Padova. Se vi recate nella zona del Duomo di quella antica e famosa città esiste ancora una loro cappella dove si riuniva la Fraglia per le funzioni religiose. E tutto la piazza, quando il tempo lo permetteva, era piena di panni stesi ad asciugare dopo la tintura.
Ma torniamo al "rosso veneziano:




A Venezia il colore rosso ha sempre avuto un notevole significato: simbolo di vita, di potere, lo si credeva anche capace di tenere alla larga streghe e malattie; lo si usava nell arredamento e nell' abbigliamento. I tintori di stoffe si dividevano in tre classi: di sete, di fustagni, di tele e si raccolsero in confraternita sin dal 1380. Le botteghe dei tintori erano sparse per tutta la città e per la stenditura dei panni venivano destinati vasti spazi di terreno chiamati "chiovere". I colori smaglianti Delle vesti che indossavano le dame ad ogni fasto mondano e i magistrati ad ogni solennità civile, si ottenevano con ricette rigorosamente segrete, custodite gelosamente tanto da inventare persino favole paurose per intimorire e tenere lontano dalle caldaie Delle tinte, la gente del volgo, alla quale si faceva credere che un fantasma, con una lanterna in mano, si aggirasse intorno alle tintorie. Da queste paure venne il termine "scarlatto" a significare "timori senza fondamento" (dal Molmenti).
Quest' arte era posta sotto la sorveglianza di consoli e mercanti e le leggi la volevano esclusivamente riservata ad operai veneziani. Si indicavano i mesi per preparare le misture dello "scarlatto" e per il "vermiglio" e si vegliava per bandire le frodi affinché le tinte ne uscissero perfette. Venezia fece cosí del rosso una sua caratteristica e più tardi, nel 1700, questo colore iniziò ad essere presente nell' intonaco di molti edifici, anche se in una tonalità più scura dello scarlatto; risale a quel tempo, e a questa particolare tonalità, la definizione di "rosso veneziano".


Venezia

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