LA REGATA STORICA E LA SUE IMBARCAZIONI UNICHE AL MONDO


BISSONA: Antica imbarcazione veneziana da parata, vogata da otto rematori in costume, fastosamente addobbata secondo un tema allegorico con sculture ed intagli dorati e/o argentati. Utilizzata solo per sfilare o accogliere personaggi importanti. Ancor oggi, dieci di queste imbarcazioni aprono il corteo acqueo durante la Regata Storica. 

Aprono il corteo, al posto del Bucintoro, per stupire spettatori ed ospiti con decorazioni fastose e ricche e per affermare la potenza acquisita dalla Serenissima.

Inoltre le Bissone dovevano rappresentare il livello di professionalità e la qualità creativa dei maestri d'ascia della città.

Regata per rivivere, nella prima domenica di settembre, le antiche tradizioni remiere: una gara tra gondole, gondolini, pupparini, mascarete, caorline, nata nel 1489 per l'arrivo di Caterina Cornaro, sovrana di Cipro e signora di Asolo, in segno di riconoscimento per aver “donato” il suo regno alla Serenissima.


La bissona Veneziana con scafo a fondo piatto come in quasi tutte le imbarcazioni di laguna, il cui vogatore di poppa funge anche da timoniere come nelle gondole tradizionali a 2 o più remi
Per quelli che non hanno potuto domenica scorsa godersi la Regata Storica sulle rive del Canalasso o in diretta alla Tv, spero di farla rivivere attraverso queste immagini riservate alle Bissone (tralascio volutamente le foto della miriade di barche che hanno animato l'evento). Questo breve racconto per parlare delle imbarcazioni che aprendo la Regata, secondo il protocollo cerimoniale della tradizione, sono le più ammirate per le diverse colorazioni e per i costumi dei rematori. Di solito l'attenzione dell'evento viene catalizzata dalle gare tra gli equipaggi, maschili e femminili, dei Sestieri e delle isole con le imbarcazioni nate in laguna per le esigenze di lavoro (gondolini, pupparini, mascarete e caorline).


Si tratta della Bissona, un'imbarcazione speciale dalla linea snella, veloce, a fondo piatto, ricca di decorazioni a carattere tematico, viene spinta da otto vogatori ed è utilizzata esclusivamente per le parate d'onore e per i cortei nelle rievocazioni storiche, come la Regata Storica o la rievocazione dello Sposalizio del Mare. Solo recentemente ha sostituito il Bucintoro, l'antica nave del Doge, bruciato per recuperare l'oro con cui era rivestito e fatto a pezzi nel 1825 dai francesi.

Il nome deriva dal dialetto bissa, la biscia d'acqua, animale molto veloce nel nuoto, mentre la tipologia dell'imbarcazione deriva probabilmente da antichi battelli da guerra, caratterizzati da agilità e maneggevolezza.

La bissona Serenissima, diciassette metri di lunghezza, fondo chigliato anziché piatto e mossa da diciotto vogatori
Le bissone tradizionali (a otto remi) attualmente in uso sono dieci, il cui nome richiama anche la decorazione specifica: Veneziana, quella che apre il corteo con il suo Leone di S.Marco a prua, Bizantina, Cinese, Floreale, Pescantina, Geografia, Nettuno, Rezzonico, Querini e Cavalli.
La bissona Veneziana











A queste si aggiungono due altre imbarcazioni chiamate anch'esse comunemente bissone ma caratterizzate in realtà da una diversa tipologia costruttiva: la bissona Serenissima, lunga diciassette metri, a fondo chigliato anziché piatto e mossa da diciotto vogatori, e la bissona Dogaressa, che è in realtà una gondola speciale a quattro remi, riccamente decorata e caratterizzata da dimensioni maggiori rispetto alle gondole tradizionali. Si chiama così perché in origine era riservata nelle cerimonie ad ospitare la moglie del Doge e i suoi ospiti.
Bissona Dogaressa esposta in piazza S.Marco dopo il restauro curato dalla Tessitura Bevilacqua, la più antica fabbrica di velluti esistente ancora oggi a Venezia


Bissona dogaressa, la gondola a quattro remi (foto di Fausto Maroder)

GIUPONI: IL PADRE DELLE BISSONE E DEI GALEONI

Nella carriera professionale Giovanni Giuponi (detto Nino squerariòl), progettò e realizzò, oltre ogni tipo di imbarcazione di laguna, anche i due “gondoloni”, la disdotona (per la Canottieri Querini la IIª versione, la prima venne varata agli inizi degli anni venti in un cantiere di Castello nell'isola di S.Piero) e la diesona (per l’Associazione Settemari) veri e propri capolavori di tecnica, smontabili in tre sezioni e vogati rispettivamente da 18 e 10 rematori.

Inoltre fu il padre dei primi quattro galeoni, quelli impiegati nell’annuale Regata delle Antiche Repubbliche Marinare. Oggi la vetroresina ha sostituito il legname con cui erano stati fatti gli originali.

Può essere definito l’ultimo prestigioso rappresentante della categoria dei protomaestri, avendo introdotto a Venezia tecniche aggiornate e materiali inediti: Giuponi fu il primo a sperimentare il compensato marino per il fasciame del fondo nelle gondole, dimostrando inconsuete capacità creative e imprenditoriali.

Morì novantunenne nel 2002, cinque anni dopo aver messo in acqua la sua ultima gondola.

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