LA MAESTOSA SEQUOIA EMIGRATA NEL BELLUNESE


OGGI vi riporto il bel post di una bellunese che riguarda una maestosa sequoia centenaria trapiantata nella sua provincia; pianta monumentale che magari potrete visitare, nel vostro prossimo giro dalle nostre parti. Merita: testimone della Grande Guerra, sopravvisse persino al disastro immane del Vajont, che non riuscì a piegarla. 


Luigia Maria Marafon


C'è una sequoia nelle Alpi

A Longarone,(BL), in località Faè, c'è una Sequoia gigantea, alta 35m, che l'università di Padova ha stabilito avere circa 170 anni. Vi racconto la sua storia.
Nel 1823, sotto la dominazione austriaca, nel paese di Longarone, si creò il cantiere per il rifacimento e la prosecuzione della statale Alemagna. Un percorso molto antico che permetteva il traffico tra le genti della pianura, attraverso il Cadore e il Tirolo, con i paesi del nord. Fu chiamato a progettare e presiedere i lavori, l'ingegner Tallachini. 



Appartenente ad una facoltosa famiglia di Varese ed esponente della ricca borghesia lombarda. Si trovò bene a Longarone, tanto da stabilirvisi, e dare inizio ad attività produttive legate alla lavorazione del legno. Si fece costruire una villa, e intorno ad essa un parco, che per i gusti dell'epoca doveva avere al suo interno, alberi rari. Come le sequoie, appunto, che importate dalla California, arrivarono per la prima volta in Italia, nel 1840 circa. 

Ne furono messe a dimora due, ma una sola sopravvisse e si sviluppò, la nostra. Ha passato indenne due guerre mondiali. Sotto le sue chiome si celebrarono le messe per gli eserciti italiano o tedesco, a seconda della linea del fronte. Tanto da meritarsi il soprannome locale di "pianta santa". 
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Ma sopratutto, questo bel alberone, riuscì a non farsi abbattere dall'ondata di piena che scavalcò la diga del Vajont, e che si portò via il paese intero, facendo più di 1900 morti. Tutto fu spazzato via intorno a lei. Della villa e dei suoi proprietari non rimase che il pavimento. Investita in pieno, l'acqua le scortecciò il tronco fino a 5m di altezza. Ma lei resistette! Ed è rimasta qua, forse, per ricordarci cosa può diventare la natura quando l'uomo interviene malamente. 
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Ora lei è censita come albero monumentale del Veneto, e prospera e cresce in una proprietà privata, Ma si può raggiungerla, e andarla a trovare. Direi che se lo merita,no? Ne ha passate tante, cosa dite?

Dal blog Gruppo Natura Bellunese 

Commenti

  1. A chi ci si puo' rivolgere per ammirarla da vicino? E' in un terreno privato

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