QUEL LEONE MISTERIOSO DI PIAZZA SAN MARCO



Parlo del Leone che troneggia all'ingresso di piazza san Marco, la più bella piazza del mondo, con san Todaro a fianco. Ebbene, pare sia arrivato come bottino da Costantinopoli, dove i veneziani aiutarono il legittimo imperatore a reimpossessarsi del trono. Ma lui aveva trovato le casse vuote, e così molte delle opere d'arte della città finirono nella nostra capitale, come risarcimento per l'aiuto prestatogli.
Ma il mio discorso riguarda la sua origine: sembrerebbe una chimera, di probabile provenienza medio orientale. Probabilmente viene dalle zone dove gli "Enetoi" descritti da Omero, avevano il loro regno, sulle sponde del mar Nero. 
La figura richiama certe rappresentazioni degli Ittiti e prima degli Assiri, dove era inteso come il simbolo del caos primordiale. Come la dea Ishtar, con le ali da aquila, che teneva sotto i piedi due Leoni. Dea della Fertilità, e dell'Eros, protettrice delle nascite e della perpetuazione della specie, come la nostra Reitia, che si accompagnava, in mancanza di leoni, a un lupo. Simbolo della forza della natura non doma.



Troviamo il Leone chimera anche sulle situle, come ho già detto, ma certamente i veneziani nel 1187 non potevano sapere dell'antico significato della chimera e di Ishtar .. Ed ecco la magia incredibile: un leone legato al territorio dei Veneti di Omero, torna in quella che stava diventando la capitale dei Veneti discendenti dagli esuli troiani. L'alfa e l'omega di una storia durata 3200 anni. Pochi credo se ne rendano conto, passandoci sotto. 
Eccovi qualche notizia sulla  sistemazione del Leone tratta dal sito E Venice:


L’origine delle due colonne è molto discussa: Francesco Sansovino ritiene che siano state portate da Costantinopoli verso la seconda metà del XII secolo e che in realtà fossero tre.
Una sarebbe caduta nelle acqua della laguna, durante le operazioni di sbarco, affondando nella fanghiglia che ne rese impossibile il recupero.
Altri, invece, dicono che siano state portate nel 1125 da Domenico Michiel, al ritorno da una delle sue spedizioni in Terra Santa.
Una cosa certa la storia ci tramanda: le colonne restarono stese a terra per molto tempo, in quanto il peso eccessivo e la grandezza rendevano difficile se non impossibile il posizionamento verticale per la tecnologia del tempo.


Solo nel 1172 Nicolò Barattieri riuscì a trovare un modo per innalzarle: con un sistema molto ingegnoso che consisteva nel bagnare le corde che fungevano da tiranti per poi lasciarle asciugare, le corde così gradualmente si tendevano, sollevando le colonne.
La gioia dei veneziani fu tanta che, per ringraziarlo, gli venne concessa l'esclusiva del gioco d'azzardo da effettuarsi proprio ai piedi delle due colonne, all’epoca zona franca.

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