L'IDENTITA' DI VENEZIA. la repubblica è veneta.
Di Edoardo Rubini
Ha ragione che che senza ancorarsi alle radici solide del nostro passato non si va da nessuna parte. La Repubblica, però, era dei Veneti intesi come genti affini etnicamente nell'area alpino-adriatica (attuali Veneto, Lombardia Orientale, Friuli Venezia Giulia, Istria), che condividevano praticamente tutto: origini, affinità linguistica, tradizioni, orientamento religioso, ecc.
A questo contesto assai omogeneo, si accostavano altre etnie, che si riconoscevano nello Stato Veneto per ideali altissimi, cioè i valori spirituali ed il senso di Giustizia, in una parola la Civiltà Veneta. Faccio riferimento alle genti della Costa Dalmatica, all'area greca, ad altri possedimenti meno duraturi come quelli in Puglia, ecc. Si è tante volte paragonata Venezia con Roma, specie nel Ventennio, ma senza convincere.
Si è parlato di "Città Stato", ma bisogna intendersi. Nell'antichità tutto il potere politico, con le inevitabili varianti, era organizzato in base ad un legame Città-Terra circostante (in altri luoghi c'erano p.e. i feudi, foma diversa per concezione dalle Terre di San Marco, ma dalle medesime dimensioni). In pratica, dicevo, specie nel Medioevo Cristiano l'autonomia locale era una regola.
La Veneta Serenissima Repubblica era nonostante questo uno Stato Territoriale, pur essendo a base federale. Non era una Città-Stato. Roma fu un Impero, almeno negli ultimi secoli, perché aveva conquistato con la forza altri territori. Venezia si mosse sempre in modo diverso, annetteva ciò che le interesseva, ma attraverso il consenso e la trattativa. Le nuove comunità chiedevano in determinate circostanze la "dedizione" ritenendo che ciò convenisse ai loro interessi. A tal fine inviavano i loro ambasciatori a Venezia portando gli Statuti locali, la Repubblica li approvava talvolta con lievi modifiche, si accordava su tasse, privilegi, leva militare, poi affermava la prorpia sovranità con terre che nella forma erano Dominii, ma nella pratica erano soci.
Come ho scritto in precedenza, Venetia vuol dire terra dei Veneti (anticamente la Urbs Venetorum si chiamava Rivoalto). L'idea che fosse una città-stato si è sviluppata nell'800, quando il Regno d'Italia voleva presentarsi come stato solido e maturo, mentre Venezia era dipinta come la dominatrice furba e opportunista. Le cose stanno altrimenti: lo Stato italiano si è affermato con mere annesioni imponendo ogni trasformazione sociale e ogni scelta politica, mentre Venezia ha sempre rispettato la Tradizione, propria e altrui.
Sul piano etnico, poi, va detto che i Veneti nell'Antichità furono un popolo importante, esteso su vaste aree d'Europa. Il Dogado Veneto nasce come sulla base di una precedente confederazione costituita nel 466 sulla fascia costiera adriatica da Grado a Cavarzere, che sempre si mantenne indipendente dalla caduta dell'Impero Romano in avanti, resistendo a tutti, Longobardi, Franchi, Arabi, Normanni, Turchi, ecc. Solo in periodo gotico furono associati a quel Regno (ma governandosi da sé, come mostra la famosa lettera di Cassiodoro ai Tribuni marittimi, anno 537 circa) e poi ponendosi nell'area d'influenza bizantina, che però in nessun modo intaccò la Veneta Sovranità.
Tra il VI ed il XIII (quando Bisanzio cadde) la Venetia Maritima non era intesa come un ambito urbano, ma come un ambito lagunare, un'unione di 12 centri da Grado a Cavarzere (cfr. Giovanni Diacono). Questa Civiltà non era di origine romana, ma era la continuità della Civiltà precedente, generatasi nell'Età del Bronzo. Si può concludere che la nascita di nuova Repubblica Veneta in tutto e per tutto rappresenterebbe la ripresa della legittima sovranità della precedente Repubblica Veneta (nei documenti la Repubblica prediligeva proprio il termine "Veneto", in senso di Nazione). Il dimensionamento della Repubblica come "marinara" o "città stato" è un artifico retorico inventato dal nazionalismo italiano per intuibili ragioni.
Caro Milo, questa è la nostra storia di Veneti, cioè appartenenti all'antico popolo Veneto, che pochi discendenti dei Veneti ormai conoscono. Conoscere le proprie radici, le proprie tradizioni e la propria storia serve a dare quel senso orgoglioso di appartenenza ormai quasi scomparso. Centocinquant'anni di giogo italiano sono stati sufficienti per creare una generazione di veneti, (volutamente con la "v" minuscola),uguali nell'egoismo, nell'ignoranza nel suo significato letterale di non conoscenza. Mancano le fondamenta per poter riportate la coscienza di quello che siamo, e di quello che potremmo essere. Speriamo in futuro prossimo migliore. Noi però sicuramente non lo vedremo. Viva San Marco sempre!
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