DANTE E MAOMETTO. COME FARANNO CON I "NUOVI ITALIANI" A SCUOLA?
Un caratteraccio, il sior Alighieri, uno che non le mandava a dire, eh... che mal si concilia con l'aria che tira oggi, favorevole, per chi ci comanda, al melting pot.
Già credo sia praticata, onde seguire il "neo pensiero" della polical correctness una censura tacita, da parte degli insegnanti, per la più parte di impronta illuminista progressita (in vulgo, catto-comunista). In classi sempre più miste etnicamente, sono quasi certo che quei versi non saranno commentati e mostrati, si salterà paro paro il cantico. Nel futuro, chissà... forse faran sparire dalle biblioteche le edizioni originali, disponibili solo a pochi eletti.
Infatti "Dante lo colloca tra i seminatori di discordie della IX Bolgia dell'VIII Cerchio dell'Inferno, la cui pena consiste nell'essere fatti a pezzi da un diavolo armato di spada.
Maometto compare nel Canto XXVIII, vv. 22-63: appare tagliato dal mento all'ano, con le interiora e gli organi interni che gli pendono tra le gambe; egli stesso si presenta a Dante e mostra le sue ferite aprendosi il petto, spiegando che lui e i compagni di pena hanno seminato scandalo e scisma nel mondo, per cui ora sono fessi, tagliati in questo modo da un diavolo che li mutila con una spada (le ferite si rimarginano prima che siano tornati davanti a lui, una volta percorsa l'intera Bolgia). Maometto indica tra gli altri dannati Alì, che fu suo cugino e suo quarto successore come califfo, tagliato dal mento alla fronte, quindi chiede a Dante chi sia e perché indugi a unirsi a loro nella pena. Virgilio spiega che Dante è ancora vivo ed è lì per vedere la loro punizione, quindi Maometto si arresta e fa a Dante una profezia riguardante l'eretico fra Dolcino (se non vuole seguirlo presto lì, dice, dovrà rifornirsi di viveri per non essere preso per fame nell'assedio del 1306 nel Biellese). Durante queste ultime parole il dannato tiene il piede sospeso in aria, in una posizione grottesca che accentua il carattere comico-realistico di tutta la sua descrizione"
Tra le gambe pendevan le minugia;
la corata pareva e 'l tristo sacco
che merda fa di quel che si trangugia. 27
Mentre che tutto in lui veder m'attacco,
guardommi, e con le man s'aperse il petto,
dicendo: «Or vedi com'io mi dilacco! 30
vedi come storpiato è Maometto!
Dinanzi a me sen va piangendo Alì,
fesso nel volto dal mento al ciuffetto. 33
E tutti li altri che tu vedi qui,
seminator di scandalo e di scisma
fuor vivi, e però son fessi così.
Già credo sia praticata, onde seguire il "neo pensiero" della polical correctness una censura tacita, da parte degli insegnanti, per la più parte di impronta illuminista progressita (in vulgo, catto-comunista). In classi sempre più miste etnicamente, sono quasi certo che quei versi non saranno commentati e mostrati, si salterà paro paro il cantico. Nel futuro, chissà... forse faran sparire dalle biblioteche le edizioni originali, disponibili solo a pochi eletti.
Infatti "Dante lo colloca tra i seminatori di discordie della IX Bolgia dell'VIII Cerchio dell'Inferno, la cui pena consiste nell'essere fatti a pezzi da un diavolo armato di spada.
Maometto compare nel Canto XXVIII, vv. 22-63: appare tagliato dal mento all'ano, con le interiora e gli organi interni che gli pendono tra le gambe; egli stesso si presenta a Dante e mostra le sue ferite aprendosi il petto, spiegando che lui e i compagni di pena hanno seminato scandalo e scisma nel mondo, per cui ora sono fessi, tagliati in questo modo da un diavolo che li mutila con una spada (le ferite si rimarginano prima che siano tornati davanti a lui, una volta percorsa l'intera Bolgia). Maometto indica tra gli altri dannati Alì, che fu suo cugino e suo quarto successore come califfo, tagliato dal mento alla fronte, quindi chiede a Dante chi sia e perché indugi a unirsi a loro nella pena. Virgilio spiega che Dante è ancora vivo ed è lì per vedere la loro punizione, quindi Maometto si arresta e fa a Dante una profezia riguardante l'eretico fra Dolcino (se non vuole seguirlo presto lì, dice, dovrà rifornirsi di viveri per non essere preso per fame nell'assedio del 1306 nel Biellese). Durante queste ultime parole il dannato tiene il piede sospeso in aria, in una posizione grottesca che accentua il carattere comico-realistico di tutta la sua descrizione"
Tra le gambe pendevan le minugia;
la corata pareva e 'l tristo sacco
che merda fa di quel che si trangugia. 27
Mentre che tutto in lui veder m'attacco,
guardommi, e con le man s'aperse il petto,
dicendo: «Or vedi com'io mi dilacco! 30
vedi come storpiato è Maometto!
Dinanzi a me sen va piangendo Alì,
fesso nel volto dal mento al ciuffetto. 33
E tutti li altri che tu vedi qui,
seminator di scandalo e di scisma
fuor vivi, e però son fessi così.
E Dio solo sa se il nuovo papa ha mai letto questi versetti. Mah.. quello era il pensiero dei cristiani del tempo: oggi verrebbero scomunicati, mi sa.
Commenti
Posta un commento