La Guardia Nobile, gli antichi custodi del vessillo di "Verona fidelis"

Guardia Nobile rievocata oggi, foto di Carlo Bonazzi
Una foto che ritrae i militi veronesi nella loro gloriosa uniforme, composta da marsina lunga azzurra e pantaloni gialli, perfettamente ricostruita (è l'unica, purtroppo) dal Comitato che rievoca ogni anno le Pasque mi dà l'estro di spendere due righe sulla loro funzione e il loro ruolo. Questi militi non erano un vero corpo militare: erano piuttosto dei vessilliferi, che nelle cerimonie pubbliche, custodivano e scortavano il gonfalone della città.
Le loro origini risalgono ai tempi della Verona medioevale, erano gli stessi che custodivano con ogni probabilità il "carroccio" col vessillo di battaglia della città, all'epoca dei comuni liberi e della discesa del Barbarossa. E' un vero peccato che il Comune di Verona abbia perso questa tradizione, distrutta dal sovvertimento del passato dei tempi d'oggi, nemici della storia e delle identità di ogni Nazione.
E per Nazione, all'epoca, si intendeva non quella artificiale dello stato moderno, per cui ogni profugo, ogni clandestino estraneo, può diventare nel breve volgere di anni, un cittadino dello stato ospitante, ma quella formata da una comunità anche piccola, come la città o un borgo, forgiato dalle consuetudini secolari e dalle regole proprie. Con quelle comunità Venezia egli stati sovrani dell'epoca, dovevano confrontarsi, rispettandone le regole locali.
Tornando alla Guardia Nobile veronese, possiamo constatare che tanto nobile non era, nobile era la loro missione di Custodi del vessillo, ma era un reparto misto, composto da Nobili e rappresentanti delle Arti e Mestieri più importanti economicamente, in città.Li univa l'orgoglio di appartenenza e quando iniziarono le sommosse, il tragico lunedì dell'Angelo di quella Pasqua del 1797 (abilmente provocate da emissari del plenipotenziario Landrieux, che cercava un casus belli per dichiarare guerra alla pacifica e ormai inerme Venezia) la Guardia Nobile si schierò con i rivoltosi.
Le loro uniformi richiamano al gonfalone cittadino, azzurro e oro, come era un tempo, e sono state ricostruite in base a documentazione d'epoca. Erano poi gli stessi colori della Nazione veneta, a cui la Nazione veronese si sentiva di appartenere.

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