SI PARLA DI... DONNE. LE VIVANDIERE DELLA REPUBBLICA VENETA DEL 1848



Mi scrisse cose interessanti Diana Nardacchione, storica esperta delle vivandiere dalle origini, e concorda con me sulla probabilissima non esistenza di tale figura nella Repubblica di San Marco, però aggiunge che nel 1848 diverse donne chiesero di svolgere tale ruolo nella difesa di Venezia. lascio a lei la parola:
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Caro Millo
sono assolutamente daccordo con te. Credo che la Repubblica di venezia non sia andata oltre quello che io ho classificato come "secondo periodo". Oltre a tutto la Repubblica di Venezia era uno stato estremamente conservatore. Eì' possibile, comunque, che l'amministrazione stipulasse dei contratti di lavanderia con alcune mogli di soldati ma senza che questo rappresentarre un rapporto di arruolamento. Escludo che avessero un'uniforme perchè raramente le vivandiere italiane l'avevano. Ci sono diverse immagini di Girolamo Induno sulle vivandiere della Repubblica Romana del 1848. E sono tutte in borghese. Puoi mostrare ai tuoi amici quelle immagini per convincerli. Ti allego delle immagini francesi dell'epoca che mostrano divise piemontesi: due vivandiere hanno l'uiniforme, la terza no (ma ha i pantaloni sotto la gonna!). Durante l'insurrezione del 1848, invece, ti anticipo dal mio testo su "Le Vivandiere"
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....In molti paesi d’Europa, quando verso la metà del XIX secolo furono concesse le prime costituzione, i liberali pretesero la costituzione di corpi della Guardia Civica a difesa delle nuove istituzioni. Poiché spesso i nuovi statuti riconoscevano diritti molto più ampi alle donne, queste, un po’ dovunque, chiedevano di essere coinvolte nella difesa delle libertà e dei diritti conquistati. 
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Le prime a mobilitarsi furono le donne di Venezia. Il 17 marzo 1848 la città insorse contro gli austriaci e ed un comitato femminile, composto da Elisabetta Michiel, Antonietta dal Cerè, Teresa Mosconi e Maria Graziani formulò una formale istanza di costituire un  battaglione femminile, affiggendo già anche i manifesti con il bando d’arruolamento. La richiesta venne accolta ridimensionandola nella costituzione di una Pia Associazione per supporto ai militari, di fatto un corpo di infermiere militari.
Contemporaneamente insorse Milano e fermenti di manifestarono anche a NapoliAnche in queste due città vennero inoltrate delle istanze per la costituzione di corpi militari femminili, che, però, vennero cortesemente ma decisamente respinte...


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