G. CHIOSSICH, EL SCIAVON CON 100 ANNI DI NAJA SULLE SPALLE


L'uniforme fu la prima ricostruita in Italia  e nel Triveneto. Si tratta di montura da parata, e differisce dall'originale per gli alamari adornati di bottoni, e per gli stivali in pelle naturale fuori ordinanza. Ma era uso per gli schiavoni prendersi qualche licenza. 


L'amico Elio Costantini, venessian doc, me propone 'sto bel articolo. Chi no sa la storia, leza, chi la sa.. rileza  :)

26 OTTOBRE 1702 NASCE A VIENNA GIOVANNI CHIOSSICH
Di lui si sa poco o nulla al punto che il suo funerale può essere rievocato dal dialogo di due popolane veneziane:
« Che bel funeral! Chi xe morto?
«Un soldà... . »
« Povaro fio! »
«Povaro fio?!? El gaveva cento e disdoto ani! »
Ebbene, sotto il dominio austriaco nel 1820 si svolsero a Venezia i solenni funerali dello schiavone dalmata Giovanni Chiossich, che aveva prestato servizio sia nell'esercito veneziano sia in quello austriaco. La sua notorietà la si evince da un articolo del "Foglio di Verona del 13 febbraio 1846" i quale scrive:"... il soldato comune Giovanni Chiossich, morto il dì 22 maggio 1820, nella casa degli invalidi a Murano. Figlio del dalmato suolo, nacque il dì 26 dicembre 1702. Già nel suo ottavo anno (1710) entrò qual piffero nel reggimento d'infanteria Stathemberg, e nel 1725, già fatto virile, fu accettato soldato comune, e tale rimase fino l'anno 1756. Accompagnò egli con una divisione del suo reggimento un convoglio da Trieste in America. Combattè in Ungheria sotto l' imperatore Carlo VI contro i turchi, sotto Maria Teresa nel 1741 contro i prussiani, nel 1742 contro i francesi in Boemia e nel 1744 nei Paesi Bassi, dando sempre prove di coraggio, di valore, e ciò che più vale di virtù. Qui sortito dal servigio dell'Austria, entrò al servizio del Veneto repubblicano leone. Come soldato, fu egli nei reggimenti Magnobissi e Papadopolo. Aggregato indi alla milizia marittima, prese parte alla spedizione dell'ammir. Emo contro Tunisi, e ad altre spedizioni fino al 1° maggio 1797, nel qual tempo entrò nella casa degli invalidi di Murano, ove ai 22 di maggio 1820 morì. Giova osservare che Giovanni Chiossich dopo tante spedizioni e per terra e per mare, dopo l'influsso di sì li climi, e che passò dai geli del Settentrione, all'infuocate sabbie dell'Africa, dopo tante fatiche in sì varii combattimenti giunse pure a contare 87 anni di rigoroso servizio, e 23 anni nella casa de gli invalidi, che corrisponde ad una vita di 110 anni di soldato. Godette sempre il prezioso dono della salute, visse semplicemente, e nel più stretto celibato, di buon cuore e sincero. – Suo padre Bartolomeo raggiunse l'età di 105 anni, un fratello del padre 107".
A onorarne la sua figura non vedo in rete miglior foto che quella dell'ilustrissimo Milo Boz in veste di schiavone. Il quale nel suo blog credo abbia già trattato l'argomento.

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