I VALORI MARCIANI o della MORALE UNIVERSALE




I VALORI MARCIANI o della MORALE UNIVERSALE 

Se non conosci il passato, come puoi pensare ad un futuro diverso senza svolte radicali?

Venezia si impose più con l’esempio che con la forza delle armi, oggi nell’era della globalizzazione e dopo il risultato del referendum per l’autonomia come sta conquistando i mercati?


DEVO TUTTO A DIO E ALLA PATRIA campeggia sul portale di un palazzo veneziano


L’idea innovativa del rapporto tra Stato-società e Religione fu quella di “leggere” la fede in Dio attraverso il comportamento morale del fedele più che nella sua ideologia, ciò ha consentito ai Veneziani di comunicare e di farsi riconoscere in ogni parte del mondo di allora in base ai quei valori che molti autori definirono “Morale Universale”, pur nel rispetto degli usi e costumi dei locali.
Venezia con questo modello di governo, basato sulla testimonianza della forza morale più che sulla forza delle armi, cercò di espandere la propria sfera d’azione e di conquistare con l’esempio, offrendo in Venezia stessa quello che i suoi commercianti/ambasciatori chiedevano all’estero.
La dimostrazione di questa strategia sono i Fonteghi, ancora oggi visibili in città. Attraverso la creazione in laguna di vere e proprie legazioni commerciali foreste, dimostrarono che unendo la funzione tipica del bazaar orientale a quella diplomatica potevano gestire l’integrazione.
"El fontego dei todeschi"

Venezia serve da vetrina mondiale al fior fiore della produzione dell’epoca, tanto che il manufatto “fatto in Venexia” è ricercato in mezza Europa, ciò non fa che aumentare il potere economico e politico della sua classe dirigente. Questo fenomeno fa arrivare in laguna mastri artigiani, artisti (pittori, musicisti, poeti) che fanno diventare, la Venezia cinquecentesca, la capitale del sapere.
Le sue navi sono costruite dai Cadorini e dalle genti delle Montagne Venete, le pietre (venete o istriane) vengono lavorate dai Vicentini e Veronesi, le pitture dei più sapienti vedutisti trevigiani, cadorini e foresti arrivati in laguna ci lasciano una ricca documentazione dei costumi e di come era Venezia sotto il profilo architettonico ed ambientale.
I Veneziani, diventati cosmopoliti dalla dimestichezza con il Mare, diffondono nell’entroterra contadino e talvolta bellicoso il risultato derivante dall’aver sempre guardato in chiave globale il perfezionamento tecnologico ed il benessere che ne derivava. Ciò ha fatto crescere nelle Città-Stato venete una forma di gratitudine e di ammirazione, tanto che ancor oggi sono vivissime nel sentimento e nell’immaginario collettivo del Popolo.
IL FIERO LEONE BERGAMASCO: un grandissimo amore a San Marco e al Principe (lo stato) fino all'ulitima ora, in Terraferma, che ancora ne continua la memoria.

Nonostante i Veneziani abbiano saputo combattere con valore eroico e intelligente abilità nessuno può, anche a ragione, definirli bellicosi o guerrafondai. A sostegno dell’atteggiamento tollerante che le venne attribuito, Venezia rispettava e promuoveva le culture con cui entrava in contatto.

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