NAPOLEONE E LA FINE DELLE AUTONOMIE LOCALI: LE VALLI DEL NATISONE.


La storia del comune si identifica con quella della Slavia veneta. Nel secolo VII popolazioni slave entrarono in Italia, al seguito degli Avari, ed occuparono e colonizzarono le Valli del Natisone. Ebbero diversi scontri, con alterne fortune, con i Longobardi, che dopo il 568 avevano occupato quasi tutta la penisola. Le azioni bellicose terminarono dopo la stipula di un trattato che definiva i confini tra le due comunità e lasciava le terre della zona collinosa alle popolazioni slave.

In seguito, la popolazione delle Valli del Natisone, dal periodo del Patriarcato di Aquileia sino alla caduta della Repubblica di Venezia, godette di una notevole autonomia amministrativa e giudiziaria; queste funzioni venivano infatti gestite dagli Arenghi formati da rappresentanti (decani) eletti dalle famiglie dei paesi più importanti delle due Banche di Merso ed Antro.

L’Arengo dei decani delle convalli di Merso si riuniva, per le sue tsedute, sotto i tigli che crescevano nei pressi della chiesa di San Antonio Abate a Merso di Sopra :
A ricordo di quel felice periodo, lo stemma comunale contiene, in forma stilizzata accanto ad un leone con chiave, il tiglio e la lastra di pietra presso la quale si riunivano i decani della Banca di Merso. Tali privilegi vennero concessi come riconoscenza dell’azione di controllo e difesa dei confini nord-orientali del Friuli svolta dalle milizie locali all’uopo costituite.

Successivamente, l’arrivo delle truppe di Napoleone e la conseguente imposizione del sistema amministrativo francese, portò alla soppressione di ogni forma di autonomia locale ed alla suddivisione del territorio in “comuni”, previa abolizione delle “vicinie” esistenti . Alla fine della dominazione napoleonica, la Slavia passò in amministrazione all’Austria e, dopo la firma della pace di Vienna il territorio fu consegnato alla Francia che lo cedette al Regno d’Italia.

Il territorio comunale tornò ad interessare la storia nel periodo della prima guerra mondiale a causa dei combattimenti che si svolgevano nelle immediate vicinanze e, soprattutto per gli infausti avvenimenti conseguenti alla battaglia di Caporetto che tanti lutti e danni provocarono in tutta la regione.

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