DIOCLEZIANO E GLI STUDI DI SETTORE. LA ROVINA ATTRAVERSO TASSE E BUROCRAZIA.
Ai tempi di Diocleziano, la pressione fiscale quadruplicò, fino ad arrivare a circa la metà del Pil intorno alla metà del IV secolo. Un indice quantitativo indiretto del fenomeno è costituito dal progressivo aumento dei reliquia, ovvero gli arretrati delle tasse, che documentano una impossibilità di pagare o incapacità di incassare le tasse (Ruffolo, p. 109). Oggi abbiamo superato abbondantemente superato il limite del 50%.
Il disastroso periodo dell'anarchia militare del III secolo d.C., aveva portato l'Impero romano ad una progressiva decadenza ed agonia a livello di produzione agricola e di traffici commerciali, insieme ad un costante calo demografico, dovuto alle continue guerre civili, lungo i confini settentrionali ed orientali, oltre a carestie ed epidemie.
Anche oggi abbiamo una riduzione dei traffici commerciali dovuta a una tassazione mostruosa, un calo demografico analogo ma dovuto all'incertezza del futuro, ai costi del mantenimento dei figli, per le epidemia.. ci stanno lavorando.
Il costo crescente dell'esercito nel Tardo Impero (erano necessari continui aumenti di stipendio ed elargizioni per tenerlo quieto)[ e le spese della corte e della burocrazia leggi classe politica e burocrati (aumentata anch'essa in quanto al governo servivano sempre più controllori che combattessero l'evasione fiscale ed applicassero le leggi nella vastità dell'Impero) (proprio uguale all'Italia odierna), non potendo più ricorrere troppo alla svalutazione monetaria che aveva causato tassi d'inflazione incredibili,(oggi non è ugualmente possibile svalutare, avendo perso la sovranità monetaria, ma a suo tempo abbiamo avuto percentuali di svalutazioni a due cifre) si riversarono (quando le dimensioni dell'esercito furono vicine ai 500.000 uomini in armi, se non di più ), sulle imposte con un intollerabile peso fiscale (riforma fiscale di Diocleziano attraverso l'introduzione della iugatio-capitatio nelle campagne e altre imposizioni fiscali per i centri urbani).
Che fece, Diocleziano? fece misurare ogni guadagno, ogni reddito dei contadini e di ogni ceto produttivo (oggi li hanno chiamati, studi di settore): impose delle tasse fisse, per cui dovevi versarle anche se non guadagnavi o ti andava a male il raccolto. Non solo, ebbe il colpo di genio di cristallizzare la società per cui il figlio doveva fare il lavoro del padre e nient'altro.
Un altro intervento che preparò il crollo, fu di carattere militare: inviò ai confini legioni miste,composte da mercenari barbari e "latini", dando in pratica "le chiavi in mano" ai futuri invasori.
Noi invece facciamo di meglio: importiamo centinaia di migliaia di "barbari" e li riversiamo nel territorio aprendo in pratica le frontiere.
Come vedete, i paralleli ci sono, e sono preoccupanti, ma non è "political corrct" imparare dalla storia.
La percezione che il mondo stava < precipitando > era netta e diffusa. Oggi è così? Non so.
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