MA...A "NORD EST" DE COSSA ?



Ma a "Nord Est" di chi ?

Cancellando dal nostro frasario la parola Nord-Est, magari faremo dispiacere a tanti intellettuali, pronti allo scrivere quanto al compenso, di certo, però, dimenticandola, rispetteremo meglio noi stessi.
I pensieri sono “circolari”, qualcuno pensa di avere il brevetto delle idee senza considerare che tutto è espressione di tutto e l’umiltà del pensiero, spesso, mette in risalto la parola più giusta.
Letteralmente “stomacato” da tutti sti intellettuali che scrivono del Nord Est, lo studiano, lo spiano da Sud/ Sud Ovest, spesso lo fanno da presuntuosi, quasi sempre a pagamento e solo per meglio ingannare se stessi e chi legge.
Riprendo, quindi, quanto scrissi nel 2014 per non dimenticarlo e rinnovare con voi, Cari Lettori, un pensiero “circolare”:

Spesso, nel raccontarci, dimentichiamo la centralità della nostra millenaria cultura, colpevolmente mettiamo da parte anche la ovvia centralità di noi stessi, quando parliamo di quello che siamo. 
Accade così, che, inconsapevolmente, privilegiamo e adottiamo passivamente modelli, appositamente precostituiti da altri per noi. 
Seguendo questi ragionamenti, ho ritenuto di decretare, almeno per me, letteralmente/culturalmente, superata, la vecchia dizione "Nord Est". 
Un luogo comune ammuffito, in voga, come tante altre etichette, che ci vengono incollate, spesso, ignari, le adottiamo passivamente, usandole contro di noi, parole che sembrano dei “tranelli mentali”, prima che dei falsi concetti.
Un tempo non lontano, usavo anche con una punta di orgoglio, la parola Nord-Est, quasi una dichiarazione di appartenenza, una direzione un orientamento mentale e fisico, in cui collocare alcuni valori, speranze, idee. Una decisione di azzeramento, di svolta, si è presentata naturalmente, non solo per la ragione di dover prendere atto del degrado non solo economico, ormai evidente, in cui versiamo, ma come un vero e proprio stacco mentale (spero) evolutivo. Ho voluto metabolizzare la chiusura di un ciclo non solo economico, anche un ciclo della mia vita. Ora, non mi resta che guardare avanti con rinnovata speranza, con orgoglio nel riscoprire e rapportarmi alle nostre radici, religiose, culturali, storiche. Mai più userò "Nord Est" per identificarmi, non ho bisogno di copiare modelli e neppure punti geografici di riferimento ormai superati, decadenti, ingannevoli. Non mi servono etichette di altri per stabilire il mio equilibrio e i miei passi futuri. 

Consapevole di mettermi in una minoranza culturale, al momento, debole, divisa e derisa, non cerco attenzione, lodi e neppure fama; voglio essere semplicemente presentabile a me stesso, non ingannarmi da solo, forse non sono neppure unico nel pensarla così, anzi, più che sperarlo lo credo. 

Quindi :::

“ Un spuasso al destin cinico e baro che non pol sempre esserne avverso !"  
e addio alla dicitura NORD-EST che decreto defunta ! 
Bentornata la più giusta individuazione geografica e concettuale di: 

“ VENETIA ET HISTRIA ! “



Non è certo un omaggio nostalgico e retorico alla X Regio, (che pure sembra un poco dimenticata dalla nostra sempre attenta propaganda dominante), ma è una sorta di “abbraccio” a un territorio di cui mi sento parte viva, come anima, prima che come uomo. Il prossimo passaggio sarà solo "VENETIA", ma intanto, mi piaceva ricordarmi anche la parola "Histria", essa richiama una propensione naturale e istintiva verso Est, uno sguardo verso la direzione di dove nasce il sole, un cammino, a volte, senza una meta ben precisa, una strana sensazione come solo chi è un poco vagabondo e sognatore come me,può capire.


Bentornata VENETIA ET HISTRIA! Eri, da sempre, nel mio cuore.



Zorzi Veneto 14/11/2014 e revisione 29/01/2017

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