LA SITULA CHE MOSTRA "SESSO, VINO E "ROCK'N'ROLL" DEI VENETI ANTICHI


Scopo di questa nota, a cominciare dal titolo scherzoso, era quello di farvi salire nella vostra auto e portarvi nel piccolo ma importante museo di Montebelluna ad ammirare la meravigliosa "situla" (secia, secchio) dei nostri antenati, che mostra la gloria e la potenza di un "principe" locale e la  giornata del matrimonio che viene "consumato" con un rituale sacro, davanti ai nostri occhi. Trasformandoci in "voieurs"? Non direi proprio. Tutto attraverso le immagini acquista una dimensione sacrale oggi però per gran parte persa. Ci spiega il senso della rappresentazione lo studioso Piero Favero, con grande competenza, il quale ci ricollega anche al "calierone" sacro dei Celti, con cui condividevamo molte tradizioni, a detta di Polibio. Ma non la lingua. 

Di Piero Favero
Nella località di Posmon, ai piedi della collina di Montebelluna,  è stata recentemente rinvenuta una situla di eccezionale pregio documentario. L'arte delle situle o secchie per il vino o ossari per i defunti realizzata con raffinate tecniche di cesello a sbalzo su lamina di bronzo...
La necropoli di Posmon risale ai primi secoli dell'Età del Ferro, e - come da costume veneto - vi era praticata esclusivamente l'incinerazione, con deposizione nell'urna del corredo funerario nella tomba.
Dalla fine del VI secolo a.C. le tombe assunsero un aspetto a tumulo di terra.

un elegante carro da passeggio, mostra il nostro "signore" con il suo cocchiere

La storia raccontata dalla situla è una sequenza in tre scene di vita, reale rappresentazione fotografica della loro vita quotidiana. 
Nella sezione di mezzo ad esempio viene dipinta una festa gioiosa, l'allegria sprigiona da ingredienti ancor oggi consueti: giochi, musica, vino, sesso.
I giochi atletici consistono in un incontro di pugilato, con manubri alle mani; c'è il pubblico, c'è l'arbitro e il trofeo del vincitore è un elmo crestato.
Mentre le donne del popolo portano dei recipienti in bilico sulla testa, o filano la lana in disparte, gli aristocratici ascoltano la musica del flauto di Pan e della lira, condividono l'ebrezza del vino o fanno all'amore, come risulta dalla scena dell'accoppiamento sul lettino (forse si tratta di una festa di matrimonio). 


Il climax della rappresentazione dinamica - prosegue l'Autore - sembra rappresentato da un calderone al centro geometrico dell'intero graffito - il recipiente utilizzato per la preparazione del vino - contiene la bevanda sacra che è la protagonista delle libagioni. 
Così come nel rito delle libagioni il liquido dei mestoli viene versato sopra gli oggetti per purificarli, così nel bisogno un servitore offre il vino alla coppia abbracciata nel Symplegma  ossia nell'atto sessuale, sicché la situla diventa il simbolo della fertilità femminile (è cava come l'organo della donna), mentre il mestolo richiama l'organo maschile a più riprese introdotto nell'apertura. 
Poiché i Veneti utilizzavano le situle nel Culto dei Morti, è evidente che attribuivano ad esse un significato sacrale, per molti aspetti sovrapponibile al calderone celtico.

DA L'ALBA DEI VENETI ed Cierre grafica Euro 16



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