I VENETI? I BIONDI E ALTI, PAROLA DI STRABONE


Vi propongo un articolo scritto con competenza sulla discussa origine dei Veneti, popolo ancora più antico dell'Etrusco, che ci rimanda a Strabone che li descrive con tratti somatici simili alle popolazioni del nord Europa e della Germania o Polonia. Il che coinciderebbe con le teorie degli studiosi europei moderni (escluso il mondo accademico italiano, anche se sembra muoversi qualcosa) che fanno discendere i Veneti primi dalla zona del nord e centro Europa (Polonia e Baltico). Forse i nostri antenati han fatto il percorso inverso a quello suggerito da Omero e dalla tradizione classica, che ci parla degli Enetoi dell'Iliade. E che è preferito dall'autore dell'articolo comunque interessante.

Paleoveneti o Venetici, o “Heneti” dai Latini, traduzione del greco “ Ἐνετοί”.

Di Paolo Pilla

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.Come riferisce Omero, il significato del nome è “degni di lode”. Sono popolo mite, antichissimo, più degli Etruschi: una popolazione indoeuropea, che aveva la sua cultura e la sua lingua, il Venetico. A detta di Strabone, “era d’ordinario di statura alta e robusta e ben proporzionata, pervenivano a età molto avanzata, che bei vecchi tra loro vedeansi, mercé il clima salubre e l’aere confacente, biondi i capelli, ma presto canuti e radi, le donne a pinguedine inclinate.” 
I rapporti culturali avvenivano con la Civiltà Villanoviana, la Grecia, e con l’Oriente. Testimonianze, da una ricca documentazione di ritrovamenti archeologici, che concordano con le fonti scritte. Sono più d’una le leggende sull’origine dei Paleoveneti: Con la sua opera “Geographica”, Strabone ne considera l’origine celtica, un popolo residente dal 2° millennio nella Gallia, in Armorica, l’attuale Bretagna; anche Cesare li colloca in quella regione citandoli nel “de bello gallico”. Ci sono poi le origini del lago di Costanza (chiamato un tempo Lacus Venetus), poi della Stiria, e del Baltico (la filiazione illirica ispirata a Erodoto).

A mio avviso però, l’origine maggiormente attendibile, ricca di riscontri, è quella che fa risalire la loro provenienza a una regione dell’Asia Minore, la Paflagonia, area a nord dell’attuale Turchia ai confini con la terra delle Amazzoni e dell’impero Ittita. Al tempo della guerra di Troia, una tribù che stanziava a Heracleia nei pressi del Mar Nero, capeggiata da Pilemene e con valida cavalleria, andò in soccorso ai Troiani. Il loro comandante perse la vita.

MIA RIPRODUZIONE del guerriero di Vaçe Slovenia,  trovato inciso in una lamina in un corredo funebre

A contesa di Troia quasi conclusa, il vecchio saggio Antenore suggerì ai Troiani di restituire Elena ai Greci, e questi risparmiarono a lui e a Enea, il “trattamento di guerra”. Senz’altra guida né patria gli Éneti si rivolsero all’oculato Antenore, che li fece trasferire con anche alcuni Troiani, in Tracia, poi nell’Illirico attraverso i corsi di Danubio, Sava, e Drava, da dove, alla fine del secondo millennio A C., raggiunsero l’“importuosa Italica litora”, il litorale adriatico, nei pressi di Adria e Spina. Qui si stanziarono, portando con sé la cultura del ferro appresa dagli Ittiti, e integrandosi solo in parte con la tribù degli Euganei.

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La maggioranza di questi ultimi, infatti, preferì stabilirsi verso la montagna, e lasciare la pianura ai Veneti, esperti nell’addestramento di quei bianchi cavalli ovunque famosi, rispettati e sacri, tanto da provvedere alla loro sepoltura (ritrovamenti ad Adria e Altino). Abili allevatori lo erano già nella loro ubertosa terra di origine, tanto che Omero ebbe a definirla “il paese delle indomite mule”. Erano di cultura articolata: forti, progrediti e organizzati. Oltre che abili allevatori, erano avventurosi e temerari commercianti, innovativi agricoltori, coraggiosi guerrieri. Esperti idraulici attuarono le prime opere di canalizzazione e di arginatura dei fiumi. 
Maestri nelle produzioni bronzee e fittili, erano famosi in particolare nella fabbricazione delle situle. Orgogliosi e battaglieri, non cercavano lo scontro, sapevano difendere pacificamente il proprio territorio, particolarmente nei confronti dei vicini Celti, con i quali promossero l’integrazione. Così avvenne anche con i Goti, i Longobardi, i Franchi. I nuovi arrivati, sempre numericamente inferiori, assorbirono la formazione intellettuale e la lingua. Nel corso del secolo VIII a C. i Protoveneti costituirono Innumerevoli nuovi insediamenti nell’attuale Friuli con i Carni, e in Slovenia nell’antica Carantinia. 
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.Si avventurarono fino in Britannia, dove tra le altre cose, fondarono la città di Venedotia. Di qui le divertenti sceneggiate, le “battaglie” che in seconda battuta (mi si perdoni il divagare), videro Giulio Cesare affrontare Asterix e Obelix, l’invincibile coppia gallica, felice fumetto di Goscinny e Uderzo. Con gli Etruschi arrivarono nel Lazio, dove sembra abbiano contribuito a fondare Roma. Nel II sec. a.C. fondarono Aquileia, che divenne una delle città più ricche e floride dell’Italia.
Devoti di alcuni dei, in particolare della dea Rejtija, bruciavano i loro morti su pire, raccoglievano le ceneri in urne di terracotta che interravano in arche di pietra. Il tiglio era l’albero sacro attorno al quale si raccoglievano i saggi per le loro decisioni importanti. Sempre dai latini, sappiamo che avevano grande considerazione e rispetto per la donna.

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.Superato il primo impatto dell’insediamento, diedero origine al gruppo etnico dei Veneti. Il loro territorio di stanziamento fu la “Venetia”, che si estendeva dalle coste dell’Adriatico comprese tra il Timavo e il Po; lungo il corso del Piave arrivava al Cadore, e a occidente fino al Lago di Garda. Virgilio attribuisce ad Antenore la fondazione di Padova, ben cinque secoli prima di Roma; con Diomede fondarono Spina e anche Adria, l’importante città portuale. Nel corso del X secolo si espandono a Treviso, Oderzo e Concordia.


Commenti

  1. Discutibili le mescolanze con i Celti/ Galli e poi con i popoli barbarici del settimo/ottavo sec. d.C. (A D.), Longobardi, Franchi, ecc.
    Manca il periodo romano (Aquileia, fondata nel 181 a.C./ b.C. e anni successivi, fino alle invasioni barbariche)

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