1797: IL SANGUE CHE RISCATTO' L'ONORE VENETO a Desenzano




Al fine di portare aiuto e di rafforzare la linea del fronte di Salò il Comandante Generale Maffei, invia il 14 aprile, due compagnie di Truppe di Linea, istruite per la manovra difensiva in direzione di Lonato; caddero però, nei pressi di Desenzano, in un sanguinoso agguato dal quale ne uscirono solo a prezzo di sanguinose perdite e di non pochi prigionieri:
"Avevo comandato al Capitano Spineda (si tratta del trevigiano Ludovico Spineda, aiutante in campo di Maffei, figlio del conte Giorgio, capitano tenente dell'8va compagnia del XVI reggimento Treviso d'Infanteria Veneta), bravo uficiale pieno di intelligenza militare, ed altri due ufficiali subalterni del Reggimento Treviso, affinché si portassero con 150 soldati, ad osservare i movimenti dei francesi acquartierati nel borgo di Desenzano. Il Spineda fece visitare la strada maestra e le altre minori, riferendomi che era tutto tranquillo e che il nemico non avanzava. Ma avvicinatosi al villaggio, ne sortì da tosto della cavalleria francese, la quale gridando "Buoni amici evviva San Marco!" con l'inganno cercò di circondarli(...) Sebbene la nostra infanteria, sorpresa e circondata da un numero superiore di cavalleggeri francesi, si battesse bene, e respingesse con il suo fuoco, per ben due volte gli attacchi, alla fine fu circondata ostinata però a non volersi arrendere. Spineda, sebbene ferito da un colpo di fucile alla coscia, per il quale rimase storpio per tutta la vita, continuò a far fuoco contro di essi finché i francesi gli furono addosso, egli fu maltrattato crudelmente, e sfigurato. Il Tenente Brocchi che si prodigava a dirigere la difesa fu ucciso, il Tenente Martinetti, dopo essersi a lungo battuto, circondato individualmente, soverchiato dal numero, fu preso prigioniero.
Trenta fanti del Reggimento Treviso si sacrificarono con la loro vita per la nostra libertà, il rimanente fu ferito e preso prigioniero. La perdita degli ufficiali fu per me considerevole e impossibile da riparare e rimpiazzare."

da "il Giornale di Antonio Maffei Brigadiere Generale della difesa Veneta di Verona.
da "L'infanteria veneta 1788- 1797" di Danilo Morello e Millo Bozzolan

mentre abbondano le lapidi a ricordo delle battaglie di Napoleone e una ricorda persino l'insediamento della municipalità bresciana, composta da rinnegati imposti dalla baionette francesi, non una di queste è dedicata alla Memoria degli Eroi Veneti.

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