QUEL GRANDE EROE ALBANESE IMBARCATO SUL BUCINTORO



Troppe cose si sono perse, con la scomparsa della civiltà veneta rappresentata da Venezia. Venezia che fin che visse, seppe portare pace e prosperità ai vari popoli che si affidarono alle ali protettive del suo Leone. Non solo, riconoscendo ogni popolo come Nazione aiutò gli slavi a costruirsi una propria identità che è la base di quella attuale. Una prova storica la potremmo trovare addirittura a bordo del Bucintoro costrito nel '600, e riguarderebbe l'Albania. A bordo era riprodotta la statua dell'eroe nazionale Scanderbeg che fermò l'invasione turca in una memorabile battaglia, nel 1400. 
Ecco quanto l'amico  Cecchinato, grande venezian, ha trovato nel web:

Testimonianze sui rapporti tra Albania e Venezia, dai toponimi in città al gigante sul Bucintoro

Moltissime sono le testimonianze che esprimono i secolari legami tra le due terre, riconoscibili nella toponomastica dei sestieri di Venezia (cinque su sei), nelle opere d’arte di artisti albanesi sparse in regione, nelle politiche attuate dalla Serenissima nei rapporti con l’Albania, tanto che nel 1601 viene stabilito dal Senato di mettere sul costruendo nuovo Bucintoro la statua dell’eroe albanese Giorgio Castriota Scanderbeg.
Nella zona di prua, tra la statua della Libertà e l'area destinata al doge, ai rappresentanti politici e agli ospiti foresti, venne posta una statua di grandi dimensioni, chiamata dal popolo “il Gigante”, era rivestita di piastre d’argento con scimitarra in una mano e un'alabarda sull'altra.
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Quel “Gigante” era Giorgio Castriota detto Scanderbeg e voleva dire: proteggere alle spalle Venezia-la -Giusta, portatrice di Pace, e tutelare sulla simbologia del suo potere. 
Le sue dimensioni la facevano elemento di spicco nell’insieme iconografico dell'imbarcazione, non certo solo elemento di contorno nell'abbondanza di fregi che l'ornavano.
Scanderbeg dunque sul mitico Bucintoro di Venezia! Se ne trascurò e addirittura ignorò la presenza fino a ieri!
E' certo che fino al 1720, quella statua troneggiò nella zona di prua assieme a quella femminile di Venezia.
Perché una tale scelta? 
Ci sono state varie e diverse interpretazioni: secondo quella post Lepanto, era una abilissima mossa politica per affermare che, esaltando Scanderbeg il grande combattente contro i Turchi, tutelava la pace nell'Adriatico ricordando ad ogni suddito che il Turco rimaneva sempre il tradizionale ostacolo ai commerci con il Levante; invece, secondo quella autocelebrativa, ricordava al Vaticano e agli Asburgo, i potenti di allora con mire sui domini veneziani, che il Bucintoro era a salvaguardia della pace sull'Adriatico, cioè del Golfo veneziano. Secondo altre interpretazioni: voleva ricordare che i territori leali alla Serenissima erano tutelati e valorizzati.

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