L'ANTICO MOTIVO DELL'ESTRANEITA' DEI VENETI ALL'ITALIA. NICOLA BUSIN.



Venetia et Histria che poi Venezia diventata dogado riunificò ... molti dei santi che si veneravano in terraferma ancora prima della dedizione alla Capitale nostra, erano santi bisantini. L'altro giorno guardavo una chiesetta nel centro storico di Feltre dedicata a un santo greco, ma è solo uno dei tanti esempi.
Nicola Busin precisa meglio il concetto, già ribadito da Indro Montanelli, il quale scrisse che la civiltà veneta aveva ben poco di italiano:

Nicola Busin.

Il rapporto tra i Veneti e gli Italiani è sempre stato complesso. Entrato parzialmente nel regno dei Savoia nel 1866, il popolo Veneto ha visto la sua completa unificazione sotto il governo italiano solo nel 1918 dopo la fine della grande guerra. Da dire che questa prima annessione avvenne con un referendum, voluto dall’impero austro ungarico anche per rispetto della storia della Serenissima, i cui contorni truffaldini solo ora vedono una corretta definizione. I vari stati presenti nella penisola già prima dell’unificazione interagivano tra loro in modo sempre più esteso, accomunati da condizioni economiche e culturali che travalicavano gli aspetti politici. In ogni caso tutti questi stati italiani erano dominati dai vari re, principi e papi; altra questione quella Veneta dove da più di mille anni il governo era nelle mani di una Repubblica.

Come ha scritto anche Indro Montanelli la civiltà Veneta non fu mai italiana ma europea e cristiana. Difatti a differenza dei vari regnanti italici Venezia non fu mai interessata ad espandere i propri domini nella penisola, considerando solo i territori verso est, al fine di permettere il grande sviluppo commerciale con l’oriente a cui però mai si assimilò, anzi fu il baluardo della civiltà occidentale contro l’islam. La civiltà Veneta quindi ben distinta da quella italiana nel reciproco rispetto anche se l’interazione culturale è sempre stata ampia e ricca di occasioni di crescita comune. Se c’è un aspetto da sfatare dei Veneti è quello di un popolo razzista o chiuso in se stesso. Al contrario ha saputo per primo al mondo proibire la tratta degli schivi nel 960 con la “Promissione” del Doge Pietro IV Candiano, ha accolto gli Armeni donando loro un’isola della laguna, ha accolto gli Ebrei donando loro, primi in Europa, un intero quartiere della città e molti altri episodi simili.
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Estraneità del resto avvertita anche dai popoli italiani, che ci considerano come dei marziani, quando va bene. 



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