IL PETER PAN UNGHERESE MORTO SUL GRAPPA




Il fortuito rinvenimento dei resti di una stufetta da  campo austroungarica di fronte a casa mia, mi ha spinto, stimolato dall'amico Giacomo Framarin ora residente in Ungheria, a questa ricerca, dopo aver saputo dei suoi contatti con una associazione di rievocatori ungheresi. Ho deciso di donarla a lui, che a sua volta la porterà agli amici ungheresi.
I fanti austroungarici di leva ungherese, come saprete, erano chiamati Honved, e furono impiegati in maniera massiccia anche sul Grappa. Nella valle dove abito, le truppe austriache stazionarono, dal 1917 alla fine, fino a formare una vera e propria città di accampati di ben 40mila persone. Era la retrovia del fronte e si davano il cambio con quelli di prima linea. 
La stufetta è molto probabile abbia scaldato proprio qualche gruppo di honved dato che è stata tramandata memoria della loro presenza in valle. Tra di essi vi fu anche Peter Pan, quello era il nome vero di un ragazzo ventenne, che spezzò le sue ali sul Grappa. Nome simbolo di una generazione intera a cui fu tolta la vita prima che potessero trasformasi in uomini. L'articolo sotto è dedicato a questo ragazzo,
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Tanti sono i luoghi in Italia dove sono conservati i resti di migliaia di soldati italiani e austro-ungarici caduti davanti ai reticolati, sotto il crepitare di una mitragliatrice o il fuoco della fucileria, oppure dilaniati dai bombardamenti durante i sanguinosi assalti alla baionetta e bombe a mano nel corso della Prima Guerra Mondiale.
Uno di questi luoghi è il Sacrario del Monte Grappa, dove riposano 22.910 soldati, di cui 12.615 Italiani e 10.295 Austriaci: di questi, solo 2578 sono i caduti identificati. Ma una sepoltura, tra le tante presenti nei lunghi filari con i nomi di tanti giovani poco più che ventenni stroncati dall’inutile strage, colpisce il visitatore che voglia rendere loro un commosso e silenzioso omaggio: si tratta della numero 107 del settore austro-ungarico. All’interno del piccolo loculo riposa il Soldato Peter Pan, che, da una ricerca compiuta dalla Croce Nera Austriaca, l’istituzione del Governo di Vienna che si occupa delle sepolture militari, risulta essere nato il 21 Agosto 1897 nel piccolo villaggio ungherese di Ruszkabanya Krassoszoreny e assegnato allo scoppio della guerra al 30° Reggimento Fanteria Honved, nella 7a Compagnia: Peter Pan trovò la morte negli ultimi istanti del conflitto sul fronte italiano, il 19 settembre 1918 durante un’azione a Col Caprile sulla Quota 1331. 
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ECCO UN ESEMPLARE BEN CONSERVATO DELLA STUFA

Oggi Ruszkabanya Krassoszoreny ha cambiato nome: non si trova più in Ungheria ma in Romania e oggi si chiama Rusca Montana, una regione situata nella parte sud-occidentale del Paese, lungo il confine con lo Stato magiaro. Ed è qui che la storia del giovane soldato si intreccia e si mischia alla fiaba di James Barrie dell’eterno bambino che non voleva mai crescere: figlio di una povera ragazza madre, tale Maria Pan, che lo ebbe ad appena diciotto anni, Peter, una volta arruolato nelle file dell’Esercito Austro-Ungarico venne mandato tra le valli di Vicenza e Asiago, dove, però, non visse la sua giovane come nella favola: la follia dei politici e dei generali infarciti della retorica sulla “ricerca della bella morte” lo strappò alla sua terra e a sua madre, consegnando il suo ricordo e la storia al Monte Grappa, dove è rimasto un eterno bambino, poiché la morte lo colse il 19 settembre 1918 a soli ventun’anni.

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