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LA BUFALA DELLA TOLLERANZA DELL'ISLAM
Il concetto islamico di tolleranza nasconde quello di discriminazione
Intervistato da “Der Spiegel”, l'intellettuale Bassam Tibi, professore emerito di Relazioni Internazionali presso l'Università di Gottinga, ha argomentato l'incompatibilità tra Islam e democrazia (nello specifico, tra Islam e costituzione tedesca), affermando che: “pluralismo e tolleranza sono i pilastri della società moderna. Questo deve essere accettato. Ma il pluralismo non significa semplicemente diversità. Significa che condividiamo le stesse regole e valori, a ciononostante siamo diversi. L'Islam non condivide questa idea. E l'Islam non ha neppure una tradizione di tolleranza. Nell'Islam la tolleranza significa che i cristiani e gli ebrei sono autorizzati a vivere sotto la protezione dei musulmani, ma mai come cittadini con pari diritti. Ciò che i musulmani chiamano tolleranza non è nulla se non discriminazione” (TdR) (Cordula Meyer, Valentine Schmidt, Interview with German Islam Expert Bassam Tibi: 'Europeans Have Stopped Defending Their Values', “spiegel.de/international”, 2 ottobre 2006).
Fallimento del multiculturalismo
Dalle pagine de “Il Giornale”, così Magdi Cristiano Allam: “La Francia, che è il paese europeo che accoglie il maggior numero di musulmani è, insieme alla Gran Bretagna, il paese multiculturalista per antonomasia, quello più a rischio di attentati terroristici islamici. E non è un caso. Quanto è accaduto evidenzia il fallimento di un modello di convivenza che precede il fallimento dell'attività dei servizi di sicurezza. Alla base c'è l'ideologia del relativismo con cui noi europei ci autoimponiamo di non usare la ragione per non entrare nel merito dei contenuti delle religioni, perché aprioristicamente le vogliamo mettere sullo stesso piano attribuendo così a ebraismo, cristianesimo e islam la stessa valenza, finendo per legittimare l'islam a prescindere da ciò che prescrive il Corano e da ciò che ha detto e ha fatto Maometto. Così come c'è l'ideologia parallela del multiculturalismo che ci ha portato a concedere a ciascuna comunità etnico-confessionale il diritto di autogovernarsi anche se, ad esempio, la poligamia e l'uccisione dell'apostata in cui credono indistintamente tutti i musulmani, sono in flagrante contrasto con il nostro Stato di diritto” (Magdi Cristiano Allam, Altro che moderati. Nel Corano i precetti dei killer, “Il Giornale”, 8 gennaio 2015).
Dello stesso parere è Alexandre del Valle (Mappa dell'Islam europeo, “obamallah.wordpress.com”, 27 marzo 2010), docente di Geopolitica all'Università Europea di Roma, che dal blog “Obamallah” denuncia il fallimento delle politiche pluraliste degli Stati europei: “in aperta contraddizione con i principi di laicità e d’uguaglianza [...] hanno commesso l’errore di equiparare il pluralismo democratico e la tolleranza con il differenzialismo islamico intollerante. In nome del 'diritto alla differenza', hanno concesso 'diritti differenti’”, proponendo dunque un modello di integrazione impossibile che finisce per sfociare nella rivendicazione identitaria da parte delle minoranze mal assimilate.
http://www.proversi.it/tesi/dettaglio/660-all-islam-e-estranea-la-tolleranza-religiosa-c
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