IL LEONE MORENTE DI PREDIL. IL PRESIDIO AUSTRO VENETO CROATO CHE PREFERISCE LA MORTE ATROCE ALLA RESA

Di Paolo Foramitti, storico friulano.
titolo di Redazione, Foramitti si dissocia.. dice che erano austriaci. Ma quanta gente di lingua e cultura veneta c'era, tra i soldati? certamente tanti.I Dalmatini ottennero per i primi anni di mantenere le insegne col Leone a cui erano sempre fedeli nel cuore. Questo spiega la mai scelta "sentimentale". Millo B.

L’accanita resistenza del Forte di Predil bloccava il passaggio della divisione del generale Seras, con la quale si trovavano i carriaggi dei rifornimenti anche per le divisioni che si trovavano con il Viceré Eugenio e ciò impediva l’arrivo dei necessari rifornimenti alle truppe avanzanti dalla Val Canale motivo per il quale il Viceré il 17 maggio decise di inviare in aiuti alle unità di Seras due  battaglioni di linea e uno di volteggiatori (tiratori scelti) e due cannoni sulla strada per Predil.

Il capitano Hermann, nonostante il forte fosse interamente circondato dal nemico e senza possibilità di ricevere aiuti, rifiutò la resa offerta dal nemico. Alle 11.00, del 18 maggio 1809, i battaglioni francesi mossero all’assalto dello sbarramento, ove tutti i difensori perirono.

Alcuni croati, e con loro anche il Capitano Hermann, ebbero una fine atroce poiché perirono bruciati all’interno della ridotta dove si erano barricati rifiutandosi di arrendersi anche quando ogni resistenza era ormai vana. Con il Capitano Hermann perì quasi tutta la guarnigione del forte composta di 242 effettivi, tra confinari croati del reggimento Szluiner ed artiglieri, e solo una decina furono i sopravvissuti, mentre 150 francesi rimasero sul campo tra morti e feriti.
I RESTI DEL FORTINO

Il Sacrificio dei difensori di dello sbarramento del Predil (e quelli del forte di Malborghetto) fu paragonato a quello degli Spartani di Leonida e i due forti vennero spesso citati come “Le Termopili Austriache” Nel 1847 laddove sorgevano gli sbarramenti di Malborghetto e di Predil furono eretti dei monumenti in onore e memoria dei comandanti e delle truppe che si erano immolati per la difesa dei due forti.

 BIBLIOGRAFIA: Per approfondire l’argomento, si segnalano i seguenti testi: - ERNESTO DE AGOSTANI, Ricordi Militari del Friuli 1797 – 1870, 2° Vol., Tarantola Tavoschi, Udine 1976; - WALTHER SCHAUMANN, Le Nostre montagne Teatro di Guerra III b – Alpi Carniche Orientali – Val Canale – Alpi Giulie Occidentali,Ghedina e Tassotti Editori, Bassano – Cortina – Padova , 1976; - PAOLO FORAMITTI, L’ASSALTO – Malborghetto 1809 tra gli Asburgo e Napoleone, Edizioni del Confine , novembre 1999, Udine (UD).


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